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Preparazione
Antonio Calò
02 Ottobre 2019
A tirare la carretta, in casa Lecce, nelle prime sei giornate di campionato, è stato il gruppo che ha conquistato la promozione dalla B alla A. In quattro gare su sei, dal primo minuto, Liverani ha schierato una squadra che, per sette undicesimi, è stata composta attingendo ai reduci della trionfale stagione 2018/2019.
Contro l’Inter, all’esordio, il tecnico romano ha impiegato in avvio sette fedelissimi della B: Calderoni, Lucioni, Petriccione, Majer, Tachtsidis, Falco e La Mantia.
Sette sono stati i reduci della serie cadetta utilizzati anche nei match giocati con Napoli (con Tabanelli invece di Petriccione), Spal (con Petriccione al posto di Tachtsidis) e Roma (con Tachtsidis in sostituzione di Tabanelli).
In un solo caso, nella sfida interna con il Verona, Liverani ha optato per un complesso iniziale a prevalenza di nuovi arrivati: Gabriel, Benzar, Dell’Orco, Rossettini, Shakhov e Lapadula. Ebbene, la prova sfoderata dall’undici salentino contro gli scaligeri è stata la peggiore di quelle passate in archivio, soprattutto per quel che riguarda il primo tempo.
Nell’incontro con il Torino, vinto in trasferta, l’allenatore capitolino ha scelto una squadra composta da sei elementi già presenti in B (Calderoni, Lucioni, Majer, Tabanelli, Tachtsidis e Falco) e da cinque volti nuovi (Gabriel, Rossettini, Rispoli, Farias e Lapadula).
Insomma, ad oggi, il club presieduto da Saverio Sticchi Damiani ha avuto un apporto limitato dai calciatori giunti dal mercato, tra i quali solo il portiere Gabriel, il terzino destro Rispoli, il centrale difensivo Rossettini e l’attaccante Lapadula hanno fatto la propria parte con continuità. Eppure proprio i nuovi arrivati sono deputati a fare compiere un salto di qualità al gruppo reduce dalla serie cadetta, avendo maggiore esperienza a certi livelli.
Liverani, però, è stato costretto a centellinare l’utilizzo di quasi tutti i neo acquisti. Il rumeno Benzar e l’ucraino Shakhov si sono fatti male durante la preparazione, saltandola quasi del tutto. Così hanno dovuto recuperare il terreno perso ed ancora, quando sono stati gettati nella mischia, non hanno convinto.
Dell’Orco, Farias, Babacar ed Imbula sono stati ingaggiati nell’ultima fase del mercato e, essendo fuori rosa nelle rispettive società di provenienza, non hanno svolto la preparazione, in quanto si sono allenati da soli. Da qui la necessità di portarli pian piano in condizione ma, a complicare i piani dello staff tecnico, sono intervenuti gli acciacchi che hanno colpito il terzino mancino ex Sassuolo, il brasiliano ed il franco-congolese.
Non a caso, Liverani ha più volte ripetuto che «bisogna avere pazienza», cercando di permettere ai nuovi acquisti non ancora pienamente utilizzati di raggiungere la forma migliore, alla quale il più vicino sembrerebbe Babacar.
Quando questo obiettivo sarà raggiunto, il Lecce potrà contare su più possibilità di scelta, su una maggiore esperienza, in considerazione del fatto che quasi tutti i nuovi si sono cimentati a certi livelli, ed anche su una superiore cifra tecnica. In quest’ottica, potrebbe rivelarsi molto utile la sosta che la serie A osserverà dopo il settimo turno, in concomitanza con gli impegni della nazionale.
Ieri il Lecce è tornato a lavorare dopo il giorno di riposo osservato lunedì. Si sono allenati a parte Tabanelli, Farias e Lapadula, che rischiano di essere out anche per la partita esterna di domenica, con l’Atalanta. Dell’Orco, invece, si è aggregato al resto del gruppo.
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