FOGGIA - «Un gruppo che deve amalgamarsi, crescere e maturare ma che ha grandi potenzialità». È la fotografia del Foggia scattata da Cristian Agnelli. Il capitano inquadra il momento della formazione dauna, tra prime indicazioni positive e difetti da correggere. «È la mia settima stagione di fila in rossonero e questa è in assoluto la squadra più forte, per qualità, dal 2012 in poi - riconosce il centrocampista foggiano, classe ‘85 -. Da qui a dire che possiamo vincere il campionato o realizzare qualcosa di eccezionale ce ne passa: il nostro obiettivo è innanzitutto azzerare il prima possibile la penalizzazione, e conquistare la permanenza. L’aspirazione di provare a migliorare il piazzamento della scorsa stagione, di tentare il salto in A c’è: ma per poter guardare in alto dobbiamo crescere nella mentalità, cementare il gruppo, imparare a gestire i momenti delicati e a trarre dalle sconfitte insegnamenti utili per fare progressi. Il 4-1 di Crotone è stato un risultato troppo severo. Ci è mancata nella ripresa un po’ di forza, veemenza, ferocia nel cercare di rimettere in sesto la gara, ma per il resto, al netto di alcuni errori, è stata una buona prova. Sconfitta che ci ha amareggiato, ma il campionato è appena iniziato: siamo nati per soffrire, pronti a ripartire».
Oggi, alle 15, amichevole a porte chiuse, allo «Zaccheria», con la Paganese (Serie C). Una vittoria ed una sconfitta nelle prime due giornate: il Foggia è al lavoro per trovare la sua dimensione e continuità di risultati positivi. «Avremmo preferito scendere subito di nuovo in campo, per riscattarci, ma la sosta perlomeno ci consente di recuperare qualcuno degli infortunati – spiega Agnelli -. Dopo la pausa ospiteremo il Palermo: altra gara tosta. Dobbiamo lavorare per migliorare, un passo alla volta. Grassadonia è un tecnico in gamba, una persona vera e sincera: il nostro gioco si sviluppa avendo come riferimenti la palla e gli avversari, prepariamo le gare studiando tanto le squadre che affrontiamo. Galano? Non vede l’ora di tornare in campo, sta crescendo nella condizione fisica ed è un bravo ragazzo, un foggiano come me che ha lo stesso mio sogno di giocare in A con il Foggia: negli allenamenti, a volte, ci capita di parlare e scherzare in dialetto. Iemmello? Avevo qualche perplessità sul suo ritorno, perché è un ragazzo sensibile, che ha bisogno di attenzioni. Invece l’ho ritrovato molto maturato: dovrà essere un valore aggiunto, un trascinatore».