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Guarna sotto accusa
ma Stroppa lo difende

 
Guarna sotto accusa  ma Stroppa lo difende

Guarna al centro delle accuse

Dopo l’errore, pioggia di critiche contro il portiere del Foggia

Lunedì 23 Aprile 2018, 11:17

18:07

FOGGIA - Il Foggia riflette sull’occasione sciupata: con i 3 punti, la squadra di Stroppa si sarebbe mantenuta in piena corsa per i playoff. Ora, la strada è un po’ più in salita: 4 i punti di distacco dall’ottavo posto, a 5 giornate dalla fine. Da un lato il rammarico per l’1-1 subito in rimonta, dall’altro la consapevolezza che il pari contro una squadra del valore tecnico del Bari non è un risultato da buttare, che aver raggiunto virtualmente la salvezza, con un mese d’anticipo, è un gran risultato e che c’è la possibilità di recuperare il gap dai playoff, visti peraltro i due scontri diretti esterni da disputare sabato prossimo, a Cittadella, e il 5 maggio, a Venezia.

Il risultato del derby è stato sancito da due sviste difensive. Punteggio sbloccato da un’autorete di Gyomber. Pari determinato dal marchiano errore di Guarna, che, su un rinvio, nel tentativo di servire il pallone rasoterra a Deli per scavalcare la prima linea di pressing del Bari, ha innescato Nenè, che si è involato ed ha potuto battere a rete indisturbato. Un errore accolto con evidente disappunto dal pubblico rossonero, che poi però ha incoraggiato il suo portiere al rientro in campo dopo l’intervallo.

Ma il feeling tra Guarna e la tifoseria rossonera - che in questa stagione non è mai decollato - ora è ai minimi termini: il numero 1 rossonero è stato criticato aspramente sui social, in città è inoltre apparsa una scritta in cui il portiere viene invitato ad andarsene. Stroppa, nel post-partita, lo ha difeso energicamente: «La responsabilità del suo errore è mia - ha detto il tecnico -. Io gli chiedo di giocare così il pallone, anche per vie centrali, quando c’è lo spazio per farlo. Da quando siedo su questa panchina il Foggia gioca così e continuerà a giocare in questo modo, perché questa è la nostra forza, che ci ha portato in B e fino a quota 51 punti nel torneo cadetto. Tanti nostri gol sono arrivati su azioni partite dai piedi di Guarna».

Errori simili erano già stati commessi da Guarna, in alcune delle gare precedenti: in casa contro l’Empoli (palo di Zajc) e a Cremona, dove era stato lo stesso portiere a rimediare con una parata. Non c’è dubbio che oggi il ruolo del portiere è molto più difficile da interpretare di quanto già non lo fosse in passato: con l’evoluzione del calcio basata sul fraseggio e la manovra palla a terra dalla difesa, ai numeri 1 vengono richieste abilità non solo nel parare e nelle uscite ma anche nel giocare la palla con i piedi. I rinvii lunghi prima erano una consuetudine, ora stanno diventando quasi un’eccezione: il rischio di sbagliare aumenta molto, e riguarda anche i difensori.

Nove anni fa, in C1, l’ultimo numero 1 apprezzato a pieno dalla tifoseria rossonera e ricordato ancora oggi con affetto: lo spagnolo Bremec. Dopodiché, con gli altri portieri che hanno vestito la maglia dei «Satanelli», come Ginestra e Narciso per citarne un paio, non è mai scoccata la scintilla.

Raffaele Fiorella

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