Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, personale della ditta incaricata, piuttosto che contenere le popolazioni dei colombi con il solo utilizzo dei rapaci che hanno un effetto deterrente nei confronti dei piccioni, avrebbero condotto una attività di cattura mediante l’uso di gabbie non omologate collocate sui tetti delle strutture ospedaliere, in assenza di autorizzazione degli organi competenti ed all’insaputa della Asl.
Gli agenti della forestale hanno infatti ritrovato numerose gabbie dislocate ai vari piani dei presidi ospedalieri, dove sono stati rivenuti colombi intrappolati al loro interno senza possibilità di liberarsi, alcuni dei quali già morti. Dalle indagini condotte, inoltre, è emerso che i volatili sarebbero stati trattenuti all’interno delle gabbie per molti giorni, prima di essere definitivamente liberati. Le gabbie sono state sequestrate.
















