Un anno segnato da operazioni complesse, colpi inferti ai clan storici della Scu e un messaggio chiaro alla comunità: lo Stato c’è, e la risposta è ferma. È il bilancio tracciato dal colonnello Leonardo Acquaro, comandante provinciale dei carabinieri di Brindisi, che racconta 12 mesi di indagini ad ampio raggio, capaci di scardinare assetti mafiosi radicati e di restituire fiducia a cittadini e imprenditori. «L’indagine ha dimostrato e documentato la piena operatività della frangia mesagnese della Sacra Corona Unita», afferma il colonnello Acquaro. Un clan «storico» Vicientino-Parisi, capace di estendere la propria influenza «in quasi tutti i comuni della provincia», grazie a rapporti di collaborazione e mutuo scambio con gruppi criminali del Brindisino e del Leccese. L’operazione ha svelato «una struttura violenta e insieme moderna: spedizioni punitive, controllo del territorio, intimidazioni», ma anche una gestione «imprenditoriale» delle attività illecite, dal gioco d’azzardo su piattaforme clandestine al riciclaggio in attività lecite. Il sequestro del bar Free Time a Mesagne, «base logistica dove avvenivano summit e venivano impartite direttive», è uno dei simboli dell’inchiesta. Accanto ai metodi tradizionali, emerge la capacità del clan di adattarsi: uso della tecnologia, mercati in evoluzione, una «cassa comune» per sostenere detenuti e famiglie.
Un altro fronte cruciale è quello della frangia tuturanese guidata da Cristian Tarantino, che impartiva ordini dal carcere. L’operazione di aprile ha portato a dieci misure cautelari per traffico di droga con aggravante mafiosa, chiudendo una manovra investigativa iniziata l’anno precedente dopo una serie di attentati dinamitardi e colpi d’arma da fuoco a San Pietro Vernotico. Per Tarantino è stato ottenuto il regime del 41 bis. «Un chiaro segnale, un’iniezione di fiducia per cittadini e commercianti», commenta il colonnello. Nei giorni scorsi sono arrivate anche le condanne: 20 anni per Tarantino e per il suo braccio destro Omar De Simone, all’esito dell’abbreviato. Il 2025 ha visto anche un aumento del consumo di droga, con interventi mirati a Francavilla Fontana dopo una recrudescenza di reati tra giugno e luglio. Due operazioni hanno portato al sequestro di 35 chili di hashish, cocaina, armi clandestine, jammer e 76mila euro in contanti. Sempre a Francavilla, quattro persone sono state arrestate per un tentato omicidio ai danni di un operaio agricolo che aveva sorpreso dei ladri.
La città è stata anche teatro del momento più doloroso dell’anno: l’omicidio del brigadiere, ora maresciallo, Carlo Legrottaglie, avvenuto il 12 giugno. «Erano i suoi ultimi giorni, ma anche allora ha indossato con orgoglio la divisa», ricorda Acquaro. «Uno sguardo fermo ma mai duro, una voce decisa ma rispettosa. Un magnifico interprete del senso del dovere, rimasto fedele al giuramento fino all’ultimo respiro». La presenza del presidente della Repubblica ai funerali ha testimoniato la vicinanza del Paese. Sul fronte dei reati predatori, sette misure cautelari sono state eseguite a settembre contro una banda di Castel Volturno responsabile di furti tra Fasano e Carovigno. Importante anche l’arresto a Milano di Ivan Perrone, autore dell’assalto da 37mila euro alle guardie giurate di un supermercato di San Pietro Vernotico. Lo stesso Perrone coinvolto nell’operazione antimafia «Escape». Accanto alla repressione, intensa l’attività preventiva: 70 incontri nelle scuole, 7.500 studenti coinvolti su bullismo, cyberbullismo, femminicidio, droga, pedopornografia e stalking. Forte l’impegno contro le truffe agli anziani, con 2.500 persone raggiunte e arresti lampo. Sulla violenza di genere, nel 2025 sono state denunciate 177 persone, 42 arrestate in flagranza e 24 raggiunte da misure cautelari. Il messaggio finale del colonnello è netto: «Nel dubbio, chiamate il 112. Segnalate ogni situazione sospetta. Solo così possiamo intervenire tempestivamente e proteggere la comunità».
















