Il poco invidiabile primato di essere la settima città italiana con la Tari più alta, con una percentuale di raccolta differenziata ancora insufficiente e un’alta evasione del tributo, non farebbe più notizia. Ma a provare a dare una scossa e cambiare lo stato di una situazione che sta creando anche imbarazzi a livello politico è il consigliere comunale indipendente Roberto Quarta, che dall’alto del suo ruolo di presidente della commissione consiliare ambiente, passa alle vie di fatto. Quarta ha convocato una seduta d’urgenza, pretendendo la presenza all’assemblea dell’assessora all’ambiente Livia Antonucci e Caterina Cozzolino per la competenza sul bilancio, oltre che i dirigenti Morciano e Falco.
Da settimane il consigliere va in giro per la città fotografando le inefficienze, i conferimenti non autorizzati, le discariche a cielo aperto e conducendo una battaglia quasi in solitaria contro le Guardie Ambientali, incaricate di vigilare sul rispetto degli orari e dei materiali che vengono lasciati dai cittadini nei vari punti di raccolta, seppur limitatamente alla zona Centro storico e Minnuta. «Da oltre un anno sollevo un problema che tutti conoscono, ma che nessuno, tra coloro che avrebbe il dovere di farlo, ha voluto affrontare - dice - E nonostante l’impegno assunto pubblicamente in Consiglio dal capogruppo di Forza Italia Nicola Di Donna, l’argomento è stato completamente ignorato. Nessun passo avanti è arrivato dall’assessore competente Caterina Cozzolino, mentre l’assessore all’ambiente Livia Antonucci continua a proporre soluzioni che non stanno né in cielo né in terra».
Il riferimento è alla recente installazione di 17 nuovi contenitori sul lungomare Regina Margherita e sui tre corsi, sui 33 totali previsti dal piano. «Davvero qualcuno può credere che 17 cestini possano abbassare la Tari? – si chiede Quarta - E nel frattempo, il servizio delle guardie ambientali, promosso e sostenuto dallo stesso assessorato, si è rivelato del tutto inefficace, senza alcun impatto concreto sul decoro urbano e sul contrasto alle irregolarità. Se questa è la strategia adottata per affrontare il problema rifiuti, è evidente perché Brindisi continui a rimanere tra i Comuni più cari d’Italia per la Tari».
In commissione non si parlerà solo di problemi che, anche a causa dell’inciviltà della gente, sono sotto gli occhi di tutti. Ma ci sono delle proposte che verranno discusse. «Il nodo della questione è chiaro da tempo: va rimodulata la Tari per le utenze non domestiche, correggendo i coefficienti che oggi colpiscono duramente i nostri commercianti. E questa non è una proposta improvvisata: tutte le proiezioni, i calcoli e la documentazione tecnica sono pronti da oltre un anno, e dimostrano benefici economici immediati e misurabili. Eppure, siamo ancora fermi», conclude Quarta.
















