Sabato 22 Novembre 2025 | 16:54

Brindisi, il pm impugna in ritardo su Costa Morena Ovest: per 6 imputati l'assoluzione è definitiva

Brindisi, il pm impugna in ritardo su Costa Morena Ovest: per 6 imputati l'assoluzione è definitiva

 
Andrea Pezzuto

Reporter:

Andrea Pezzuto

Brindisi, il pm impugna in ritardo su Costa Morena Ovest: per 6 imputati l'assoluzione è definitiva

In tutto questo, la città attende da 15 anni la realizzazione della prima stazione marittima pubblica

Sabato 22 Novembre 2025, 10:47

Fine dell’incubo giudiziario per sei imputati coinvolti nell’inchiesta sull’ipotesi di lottizzazione abusiva per la realizzazione del terminal passeggeri «Le vele» di Costa Morena Ovest. Secondo la Corte d’Appello di Lecce, l’impugnativa del pm Raffaele Casto contro la sentenza di non luogo a procedere è stata presentata oltre i termini consentiti, e quindi è stata dichiarata inammissibile.

L’eccezione è stata sollevata dagli avvocati Domenico Attanasi e Massimo Manfreda, che difendono Domenico Bianco, già presidente del consorzio Asi. Gli altri imputati erano Francesco Di Leverano, dirigente dell'Autorità portuale; Mario Valente, già commissario straordinario dell'Authority; Cristiana Casilli, dipendente tecnico dell'ente portuale e direttore dei lavori; Devis Rizzo, rappresentante legale dell'Ati aggiudicataria dell'appalto; Francesco Caroli, rappresentante legale dell'impresa incaricata di gestire il cantiere.

Diversa la posizione dell’ex presidente dell’Autorità portuale, Ugo Patroni Griffi, che aveva scelto il rito abbreviato (in questo caso, l’appello del pm poteva essere presentato entro 30 giorni e non entro 15, come nel caso degli altri sei imputati; quindi non è scattata l’inammissibilità). Il processo, per Patroni Griffi, proseguirà con l’udienza fissata il 23 gennaio. I sette imputati sono accusati a vario titolo di interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio in assenza del previo accertamento di conformità, esecuzione di opere su beni paesaggistici in assenza di autorizzazione, lottizzazione abusiva in concorso e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atto pubblico.

Le indagini su quest’opera riguardano fatti compiuti nel 2010. Nel 2016 ci fu la prima sentenza di non luogo a procedere poiché il giudice ravvisò l’insussistenza dei fatti addebitati agli imputati. A seguito di presunte nuove prove sopraggiunte, la Procura richiese la revoca della sentenza di non luogo a procedere. Nel 2021, il giudice respinse tale richiesta. La Procura decise di impugnare davanti alla Corte di Cassazione anche questo provvedimento, ma senza esito. Tuttavia, il pm optò comunque per la riapertura delle indagini. Era già stato appurato da un giudice che non sussistevano profili di illegittimità, ma la vicenda giudiziaria si era chiusa con un provvedimento del gup: non essendoci giudicato, di conseguenza agli inquirenti è consentito di riaprire la partita giudiziaria. Così, il pm chiese la proroga delle indagini preliminari nei confronti degli imputati. Nel febbraio 2024 tutti furono prosciolti. Da lì, la nuova impugnativa, ieri dichiarata inammissibile per sei dei sette imputati. In tutto questo, la città attende da 15 anni la realizzazione della prima stazione marittima pubblica. Il Piano operativo triennale prevede l’avvio dei lavori - da 16 milioni - nel 2026. Andrà bandita nuovamente la conferenza di servizi perché è necessario il rinnovo di alcune autorizzazioni nel frattempo scadute. Bisognerà completare l’iter ottenendo l’autorizzazione unica Zes e poi bandire la gara.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)