Sabato 18 Ottobre 2025 | 18:01

Brindisi, polemiche sulla mensa tra porzioni risicate, totani interi e disservizi app: il Comune multa Ladisa

Brindisi, polemiche sulla mensa tra porzioni risicate, totani interi e disservizi app: il Comune multa Ladisa

 
ludovica anelli

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Brindisi, polemiche sulla mensa tra porzioni risicate, totani interi e disservizi app: il Comune multa Ladisa

La ditta corre ai ripari. Rachiero: «A pagare sono i bambini»

Sabato 18 Ottobre 2025, 13:57

Continua la polemica sui disservizi legati alla mensa scolastica, segnalati da consiglieri comunali e numerosi utenti. Nella giornata di ieri il sindaco Giuseppe Marchionna e il dirigente alla Pubblica istruzione Nicola Zizzi hanno incontrato Leonardo De Giosa, responsabile dell’avvio dei cantieri del gruppo Ladisa, per un’analisi urgente delle problematiche emerse nei primi giorni del servizio. La riunione si è resa necessaria a seguito di quanto avvenuto giovedì, quando per pranzo sono stati serviti totani interi ai bambini della scuola dell’infanzia e primaria. Un episodio che ha scatenato l’ira dei genitori, con tanto di foto dei piatti diventate virali nelle chat Whatsapp. Lamentele che si aggiungono a quelle per il malfunzionamento del software di prenotazione e di pagamento dei pasti, per le porzioni risicate e per il ritardo nell’attività di distribuzione dei pasti, serviti oltre le 14. «Sebbene, l’amministrazione - fanno sapere dal Comune -, attraverso i suoi organi tecnici, abbia già comminato all’azienda le sanzioni previste dal contratto, il rappresentante della società appaltatrice ha giustificato il problema dei totani serviti interi ai bambini asserendo che non erano in condizioni di sminuzzarli visto il guasto della polpettatrice; originariamente era previsto che fossero servite polpette di totani».

Ma questo episodio «è emblematico e non può essere derubricato a semplice guasto tecnico - attacca il consigliere di Attiva Brindisi, Diego Rachiero -. La spiegazione fornita circa il malfunzionamento della polpettatrice evidenzia un’organizzazione priva di piani di emergenza e a oggi incapace di garantire, in ogni circostanza, un pasto adeguato, sicuro e commisurato all’età dei destinatari. Anche i ritardi riferiti alla somministrazione dei pasti sono un ulteriore segnale della mancata pianificazione». Organizzazione rispetto alla quale il rappresentante del gruppo Ladisa ha garantito - nel corso dell’incontro a Palazzo di città - di aver già messo a disposizione e in servizio due ulteriori mezzi per normalizzare questa situazione, determinata dalla circostanza che le scuole brindisine hanno tutte lo stesso orario dei pasti». «Non è accettabile che problematiche così prevedibili - rincara Rachiero - e risolvibili con una corretta programmazione ricadano ancora una volta sugli utenti più fragili, ovvero i bambini». Ed è proprio a causa dei ritardi nella distribuzione dei pasti che ieri, all’interno dell’istituto Collodi, un autista del gruppo Ladisa è stato aggredito verbalmente da un addetto al coordinamento dell’uscita degli studenti. «Questo episodio - raccontano i presenti - è emblematico di un clima esasperato, intriso di stress e tensione. L’incolumità di chi sta semplicemente svolgendo il proprio lavoro è a rischio». Inoltre, relativamente al software di prenotazione e pagamento dei pasti, nel corso dell’incontro in Comune è emersa la necessità di formare sia il personale comunale che i genitori a un corretto utilizzo. «Evidentemente perché - aggiunge Rachiero - l’implementazione del sistema è stata fatta senza un’adeguata fase di informazione e accompagnamento. Appare chiaro che le sanzioni contrattuali comminate alla ditta, pur legittime, possano risultare insufficienti a ripristinare la fiducia delle famiglie. È necessario che il Comune si assuma la responsabilità politica di quanto accaduto e proceda a una verifica puntuale del rispetto degli standard qualitativi del servizio, attuando piani di monitoraggio settimanali sull’erogazione dei pasti, con maggiore trasparenza nella comunicazione con le famiglie. La mensa scolastica non è un servizio accessorio ma un diritto fondamentale che incide sull’intera comunità scolastica».

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