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Ladri e vandali alla Cittadella di Brindisi, la Provincia «assolda» vigilanti

Ladri e vandali alla Cittadella di Brindisi, la Provincia «assolda» vigilanti

 
andrea pezzuto

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andrea pezzuto

Ladri e vandali alla Cittadella di Brindisi, la Provincia «assolda» vigilanti

Perse le tracce di Eni, che aveva preannunciato investimenti

Sabato 09 Agosto 2025, 13:58

«Molteplici tentativi di effrazione, episodi di atti vandalici e furti ai danni degli immobili insistenti presso il comprensorio». È il «bollettino di guerra» riportato nella determina della Provincia con la quale si dispone l’affidamento diretto quinquennale del servizio di vigilanza della Cittadella della ricerca alla società Rangers. La Provincia, nella sua qualità di ente proprietario del comprensorio, sulla base dei contratti di locazione a suo tempo sottoscritti era tenuta contrattualmente ad erogare in favore dei conduttori una serie di servizi «obbligatori», tra i quali quello di vigilanza.

Tali servizi sono stati prestati dalla società in house Santa Teresa fino al 2017. Dopodiché, a causa delle strutturali difficoltà finanziarie ascrivibili agli intervenuti tagli dell’ultimo decennio, la Provincia non è più stata in grado di garantire sistematicamente tali servizi, in particolare quello della sicurezza del comprensorio, secondo le modalità previste dai vigenti contratti di locazione/comodato. Ciò, anche in conseguenza della diffusa morosità da parte degli occupanti rilevata nel corso degli anni.

Malgrado le ristrettezze di bilancio, nelle more della definizione di soluzioni tecniche idonee ad assicurare una più strutturata e capillare azione di sorveglianza, la Provincia nel recente passato ha pensato a un servizio di presidio mediante vigilanza ispettiva (ronda) svolto da guardie particolari giurate per garantire il monitoraggio delle aree perimetrali del sito e degli ingressi agli immobili insistenti nel comprensorio durante le ore notturne feriali e della domenica. Questo servizio, affidato nel 2023 e giunto in scadenza nel maggio 2024, «non è stato risolutivo - si legge nella determina - giacché non ha scoraggiato i tentativi di intrusione e di furto», e questo poiché «non garantiva una copertura h24 al comprensorio».

Da qui, l’affidamento della vigilanza alla società Rangers, che «per il territorio della provincia di Brindisi garantisce una copertura h24 con l’utilizzo di 16 pattuglie dedicate, dispone di una flotta di oltre 450 veicoli operativi dotati delle più moderne tecnologie di geolocalizzazione e sistemi di comunicazione, garantisce una copertura capillare e un intervento rapido e coordinato». Il valore globale dell’appalto è quantificato in 159.916,60 euro, di cui 128.965 per lavori e servizi e 30.951,60 per somme a disposizione dell’amministrazione. Sullo sfondo resta aperta la partita dell’investimento di Eni nella Cittadella della ricerca. Nell’ottobre scorso Giuseppe Ricci, chief operating officer industrial transformation di Eni, a proposito del rilancio del comprensorio disse: «Quando ne abbiamo parlato con Emiliano siamo stati molto propositivi: la migliore ricerca la fai dove puoi testare sul campo. Sicuramente non andremo a fare un centro ricerche a Milano o a Roma. Pertanto, la Cittadella della ricerca potrebbe essere utilizzata e potrà rappresentare un’opportunità per tutti». L’investimento nella ricerca è subordinato all’insediamento nell’area del petrolchimico di una fabbrica di batterie a litio-ferro-fosfato. Per superare la dipendenza dalla Cina nella fornitura del litio, Eni punta al riciclo delle batterie e sulla ricerca. A distanza di oltre nove mesi da quell’annuncio, però, tutto tace.

Anche il governatore Michele Emiliano non ne ha più fatto parola, dopo che nel corso dell’assemblea di ottobre di Confindustria Brindisi svelò: «Siccome Eni è formidabile nella ricerca e nell’innovazione, mi sono permesso di proporre l’utilizzo della Cittadella della ricerca, anche con l’ausilio di finanziamenti della Regione. Eni mi ha risposto che in passato è stata già sollecitata in tal senso ma che c’è stata confusione nelle proposte. Devo dire che Eni mi è sembrata ben disposta». La società in questa fase è totalmente concentrata sul progetto industriale della gigafactory, ma fa tuttavia trapelare di essere ancora disponibile ad approfondire il tema della Cittadella perché ci sarà molta ricerca da fare sul tema. La palla torna dunque alla politica. Il segretario cittadino del Pd, Francesco Cannalire, lo scorso aprile tornò sull’argomento, ma senza risultati. «Ci preoccupa molto il silenzio su un aspetto a nostro avviso fondamentale, ossia il futuro della Cittadella della ricerca. Infatti, il presidente Emiliano aveva chiesto un piano di investimenti ad hoc finalizzato a potenziare la ricerca di Eni in quel compendio. La richiesta era stata recepita dall’ingegnere Giuseppe Ricci, che aveva dato delle garanzie in tal senso. Ad oggi, però, non si è avuto alcun riscontro - evidenziò Cannalire - e temiamo che anche questo argomento sia stato utilizzato solo come diversivo per tentare di acquietare gli animi facendo le solite vuote promesse. Chiederemo perciò al presidente Emiliano di pretendere una risposta immediata da Eni in merito alle loro intenzioni sulla Cittadella della ricerca». Si resta in attesa.

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