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Brindisi, sulla discarica il sindaco fa dietrofront: «Non spetta a me decidere»

Brindisi, sulla discarica il sindaco fa dietrofront: «Non spetta a me decidere»

 
ludovica anelli

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Brindisi, sulla discarica il sindaco fa dietrofront: «Non spetta a me decidere»

Marchionna glissa dopo il «sì» convinto dello scorso anno. Rossi attacca: «Si assuma le sue responsabilità». FdI per il «no»

Venerdì 08 Agosto 2025, 13:35

L’ampliamento della discarica proposto da Formica Ambiente per ospitare rifiuti speciali non pericolosi (perlopiù materiale ferroso) e rifiuti solidi urbani da tutta la Puglia potrebbe rappresentare il nuovo fronte caldo per il sindaco Pino Marchionna. Nella prima seduta della conferenza dei servizi regionale (che si chiuderà a ottobre), la commissione tecnica ha di fatto espresso un orientamento favorevole verso il nuovo progetto di Formica (il precedente, poi abbandonato, prevedeva invece il conferimento di rifiuti speciali pericolosi). La commissione ha infatti parlato di «dissenso immotivato» della Provincia. Tuttavia il primo cittadino, che era già favorevole all’impianto per rifiuti pericolosi tanto da aver anche stretto lo scorso anno un accordo per portare nelle casse comunali 2 euro a tonnellata, adesso demanda ogni decisione agli uffici tecnici. «Non ho titolo per esprimere giudizi e posizioni» sull’iter in corso, che è «un fatto tecnico», risponde laconicamente.

Cosa è cambiato? Di certo il parere espresso dall’ufficio Ambiente (diretto da Danilo Morciano, che non era al Comune di Brindisi quando è stato presentato il precedente progetto) consiglia cautela. «L’eventuale autorizzazione - sottolinea nel parere Morciano - di un ampliamento potrebbe comportare un ulteriore aggravamento delle criticità sull’area per via della pressione sul comparto idrico sotterraneo, già compromesso da contaminazioni documentate, oltre che effetti cumulativi d’impatto ambientale derivanti da più discariche e cave presenti in prossimità». L’ufficio Urbanistica diretto da Rosabianca Morleo (arrivata anche lei lo scorso anno) ha evidenziato invece che «la realizzazione dell’impianto dovrà essere definita con idonea procedura di variante una volta effettuate le valutazioni degli impatti ambientali e paesaggistici». Osservazioni che evidentemente pesano adesso sulla bilancia più dello scorso anno, quando Marchionna esplicitava senza remore il proprio favore per la discarica, che pure avrebbe dovuto contenere rifiuti pericolosi.

Il primo cittadino, che oggi rimanda ai tecnici, il 25 marzo 2024 partecipò personalmente alla conferenza dei servizi in qualità di rappresentante legale del Comune. «Ho dato un indirizzo specifico al dirigente Lacinio - affermò Marchionna - che consiste non solo nel dichiarare la disponibilità del Comune alla realizzazione dell’ampliamento della discarica all’interno della procedura di Aia, che ha valore di variante urbanistica, ma anche e soprattutto per la prima volta di esigere una royalty di 2 euro a tonnellata. Il territorio è rimasto a secco di impianti di smaltimento e versa in una situazione di emergenza». Una posizione che generò il rimbrotto di FdI, che tramite una nota della capogruppo Lucia Vantaggiato chiese «un confronto trasparente sulla questione, senza fughe in avanti», trattandosi di «un tema delicato che merita approfondimento prima di ogni valutazione». In un momento già parecchio caldo per la maggioranza, l’imminente scelta da compiere sulla discarica rischia di diventare dinamite. Tra l’altro, il Comune di San Vito (confinante con la discarica) anticipa di essere fortemente contrario anche al nuovo progetto. La sindaca Silvana Errico, coerentemente con la posizione contraria assunta in precedenza che la portò a partecipare a una manifestazione di protesta in piazza, ribadisce «la contrarietà del Comune a qualsiasi tipo di ampliamento, tenuto conto della localizzazione della discarica in un contesto territoriale già gravemente pregiudicato dal punto di vista ambientale. Questa posizione, in continuità con tutti i precedenti deliberati assunti all’unanimità dal consiglio comunale di San Vito, sarà formalmente comunicata in una nota indirizzata alla preposta Sezione autorizzazioni ambientali della Regione Puglia, come già preannunciato in sede di conferenza di servizi». Quale sia la difficoltà di Marchionna a confermare o meno la posizione favorevole del Comune di Brindisi, non è dato sapere.

E che la questione debba essere affrontata in consiglio comunale, anche a Brindisi, lo rimarca il consigliere di Avs, Riccardo Rossi: «La maggioranza - sostiene - dovrebbe convocare un consiglio per la variante urbanistica. Invece preferisce restare in silenzio perché nel Testo unico dell’Ambiente è previsto che per gli impianti dei rifiuti l’autorizzazione unica funge da variante urbanistica. Quindi la rilascia la Regione e loro sono liberi di non dire una parola. Questo deve avvenire per pubblica utilità, che chiaramente è rappresentata dall’emergenza rifiuti. È vergognoso - conclude Rossi -, non c’è la capacità di assumersi le proprie responsabilità».

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