Una bella notizia e un’altra che sa di beffa, per gli utenti che usufruiscono dei servizi sociosanitari della provincia di Brindisi.
Arrivano dalla commissione regionale Sanità, che si è svolta ieri alla Regione. Quella positiva è relativa alle opere per la realizzazione del Day hospital di onco-ematologia dell’ospedale “Perrino” di Brindisi, un’operazione attesa da decenni e che consentirebbe a una vasta utenza interprovinciale di avere cure adeguate e qualificate senza spostarsi per i viaggi della speranza.
Il responsabile dell’area tecnica della Asl Brindisi, Sergio Rini, ha riferito che il 5 maggio scorso sono stati avviati tutti i lavori necessari nell’area di cantiere, per poi procedere alle operazioni di scavo che si sono concluse il 17 giugno scorso. Alla commissione è stato consegnato un prospetto relativo alle opere e il cronoprogramma che - come da contratto - prevede l’ultimazione degli interventi in 360 giorni. C’è ottimismo sulla tempistica, considerando l’importanza del day hospital su un territorio in cui, purtroppo, i numeri dell’incidenza dei tumori sono drammatici. Sul punto, comunque la Commissione avrà un ulteriore aggiornamento concordato a settembre.
Tutto fermo al palo, invece, per il “Centro Risvegli” di Ceglie Messapica. I lavori per realizzazione della struttura, infatti, come annunciato dal responsabile dell’area tecnica dell’Asl Brindisi e dal direttore dei lavori Gaetano Ranieri, slitteranno di circa sei mesi (per la precisione sono 170 i giorni di differimento) rispetto alla consegna prevista. Il nuovo termine, quindi, è stato fissato all’8 marzo 2026 in seguito all’intervento del Collegio consultivo tecnico, sollecitato dall’azienda esecutrice.
Una vicenda intricata, come ammesso dai rappresentanti dell’Asl, considerando anche il fatto che l’azienda affidataria dei lavori aveva chiesto alla Asl una proroga di 470 giorni, negata dall’azienda sanitaria. L’aggiornamento sullo stato di avanzamento della spesa e dei lavori è stato richiesto dal consigliere di FdI Luigi Caroli, che ha dovuto prendere atto del rinvio, accogliendo persino come ottimistica la prevista consegna fissata a marzo del prossimo anno. «Per quello che ho potuto constatare - afferma l’esponente di opposizione in Regione - non si è giunti nemmeno ad un terzo dei lavori necessari». Dunque, tutto da rifare, e per migliaia di utenti soggetti a riabilitazione, bisognerà spendersi in altri sacrifici e spostamenti per raggiungere le varie sedi operative sul territorio provinciale.