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Tari, a Brindisi i costi salgono di 3,5 milioni e tanti cittadini ripagano le multe

 
Andrea Pezzuto

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Andrea Pezzuto

Tari, a Brindisi i costi salgono di 3,5 milioni e tanti cittadini ripagano le multe

Nonostante il conto saldato, molti hanno ricevuto ingiunzioni

Giovedì 05 Giugno 2025, 11:20

I costi del servizio di raccolta e conferimento dei rifiuti crescono di circa 3,5 milioni di euro. Il Piano economico finanziario che verrà approvato nella prossima seduta del consiglio comunale ammonta a quasi 28,5 milioni di euro, mentre quello del 2024, che si rifaceva al Pef del 2022, era di 24,9 milioni di euro. L’amministrazione aggiunge comunque che «a fronte dell’attività di recupero delle somme rivenienti dalla lotta all’evasione fiscale del tributo comunale Tari, sono previste entrate stimate per un importo pari a 3,6 milioni di euro da considerarsi nel quadro complessivo delle risorse destinate alla copertura del costo del servizio di gestione dei rifiuti urbani per l’anno 2025, con eventuale conguaglio in caso di scostamento rispetto alla previsione».

Ma i contribuenti brindisini, oltre all’aumento della Tari, sono alle prese con un altro problema legato al pagamento delle multe per violazioni del Codice della strada. I consiglieri comunali Lino Luperti e Michelangelo Greco hanno rilevato che «i cittadini vengono sempre più vessati dalla Creset, la società concessionaria della riscossione dei tributi comunali. Sono in tanti ad aver ricevuto intimazioni di pagamento» nonostante avessero già saldato il conto. Pertanto, in tanti hanno dovuto recuperare e produrre «le ricevute di quanto già pagato, oltre a un documento a firma del comandante della polizia locale con il quale si attesta il regolare pagamento della contravvenzione. Ma tutto questo non è bastato perché la Creset sta procedendo con ingiunzioni e pignoramenti», hanno denunciato i due consiglieri di opposizione.

Ieri mattina se n’è discusso in commissione consiliare, presieduta da Cesare Mevoli, che ha sottolineato come, «da quanto emerso, questi casi riguardano numeri infinitesimali rispetto alla gran mole di sanzioni che vengono trattate quotidianamente. Però il Comune è un erogatore di servizi, per cui non possiamo consentirci il lusso che ci sia anche un solo errore. Tra l'altro, credo che abbiano tentato di ridimensionare un po' il fenomeno (ha detto riferendosi al dirigente ai Servizi finanziari, Gabriele Falco, e all’ispettore del Nucleo contravvenzioni del comando di polizia locale, Gianluca Guadalupi, che hanno partecipato alla commissione, ndr) -, che è ben più ampio di quanto invece non sia venuto fuori nell'ambito della discussione. La cosa importante è che, nel momento in cui si è certi di aver già effettuato il pagamento, si abbiano in mano le ricevute. Basta infatti una semplice mail al comando della polizia locale e l'ingiunzione viene annullata». Il problema è che «molti cittadini hanno ripagato la multa perché non avevano conservato la ricevuta o per non perdere la testa alla ricerca delle carte», ha sottolineato l’ex sindaco Riccardo Rossi nel suo intervento.

C’è infine il caso in cui le multe siano state pagate tramite la piattaforma PagoPa. «Può capitare che per un difetto del sistema, il pagamento non sia andato a buon fine, nonostante si sia convinti di averlo fatto bene», avverte Mevoli. Ad ogni modo, i cittadini incappati in questi disguidi possono rivolgersi alla polizia locale tramite gli indirizzi mail: poliziamunicipale@comune.brindisi.it; poliziamunicipale@pec.comune.brindisi.it 

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