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Turismo, inizio a gonfie vele: ponti d’oro, in Valle d’Itria a Ostuni c’è già il «tutto esaurito»

 
flavio cellie

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flavio cellie

Turismo, inizio a gonfie vele: ponti d’oro, in Valle d’Itria a Ostuni c’è già il «tutto esaurito»

La stagione, complici i periodi festivi consecutivi, si è aperta all’insegna del pienone. Gli operatori registrano il +20% sul 2024

Domenica 27 Aprile 2025, 15:32

Una serie di ponti che ha fatto - e continua a fare - bene al turismo pugliese. Tra Pasqua, 25 aprile e 1° maggio, la Valle d’Itria è stata presa d’assalto da turisti e vacanzieri che l’hanno scelta per trascorrere qualche giorno in spensieratezza, godendo del connubio perfetto tra borghi, natura e cultura.

Pienone a Ostuni, la Città Bianca, dove si registra il tutto esaurito fino al 4 maggio 2025, data conclusiva di questo lungo periodo festivo primaverile.

Consolidati i mercati dell’Europa centrale e settentrionale – in particolare Francia, Germania e Olanda – ma iniziano ad affacciarsi anche nuove presenze da Brasile e Giappone. È presto per parlare di un “effetto G7” (dopo il summit di Fasano nel 2024), ma gli arrivi da questi Paesi potrebbero rappresentare un primo segnale positivo.

I dati parlano chiaro: Ostuni e altre realtà del nord Brindisino registrano numeri importanti in termini di presenze. In alcune strutture ricettive si supera anche il +20% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, favorito anche dal fatto che nel 2025 la Pasqua è caduta più avanti, nella seconda metà di aprile, mentre nel 2024 era il 31 marzo.

«Si registrano numeri positivi per questo primo assaggio della stagione turistica 2025, con arrivi dall’Italia, dall’Europa e anche da mercati più lontani», commenta Alessandro Semeraro di Federalberghi Brindisi. «Complice l’effetto social o forse il G7, sono decine i pullman che ogni giorno sostano in via Tenente Specchia, portando gruppi di visitatori nel cuore del centro storico di Ostuni».

Nonostante il clima incerto, il caro vita e l’aumento dei costi di trasporto, le aspettative sono confermate. Emerge un dato interessante: il soggiorno medio è di tre giorni, sufficienti per rilassarsi e vivere un fine settimana tra gusto, relax e autentiche esperienze.

«Il turismo esperienziale oggi è il motore dell’hospitality», sottolinea Semeraro. «C’è grande interesse per degustazioni in cantina, pranzi con i produttori, passeggiate tra gli ulivi in fiore e attività all’aria aperta. L’enoturismo è in crescita esponenziale, ma si affermano anche tendenze come birraturismo, oleoturismo e persino turismo caseario, per chi desidera scoprire come nasce un vero formaggio».

Un turismo che cambia, si rinnova e punta alla destagionalizzazione, proponendo attività che un tempo si svolgevano solo in estate già a partire da metà aprile. «Molte strutture offrono oggi anche attività benessere: corsi di yoga al tramonto, massaggi olistici immersi nella natura e persino corsi di cucina con le signore del posto per imparare a fare le orecchiette a mano», aggiunge.

A confermare l’incremento è anche Oronzo Sasso, manager del gruppo che gestisce l’Hotel Monte Sarago e il PrimoOstuni Hotel: «Rispetto al 2024, registriamo un incremento di circa il 25%. Quest’anno, grazie alla coincidenza tra Pasqua e il ponte del 25 aprile, seguiti dal primo maggio, i turisti hanno scelto di prolungare la loro permanenza. Le presenze maggiori sono da Francia, Spagna e Paesi del Centro e Sud America».

Ostuni e la Valle d’Itria, insomma, confermano il loro ruolo di destinazioni privilegiate del turismo primaverile internazionale.

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