SAN PIETRO VERNOTICO - «Ciao mà, ci vediamo più tardi»: Koffi e Ami hanno baciato la madre prima di andare a scuola, mentre lei rifaceva il letto prima di andare al lavoro. Ma quella mattina del 12 marzo, Jocelyne non avrebbe più lasciato la propria casa e Koffi e Ami non avrebbero mai più baciato le calde guance di chi li ha messi al mondo. Quando sono rientrati da scuola, l’hanno trovata distesa sul letto: un arresto cardiaco l’ha strappata troppo presto alla vita e ai suoi amati figli.
«Jocelyne era arrivata a San Pietro Vernotico una quindicina di anni fa con il barcone - racconta don Alessandro Mele, parroco della chiesa di San Giovanni Bosco - aveva sempre lavorato tantissimo. Mise i soldi da parte per pagare il biglietto dell’aereo per il figlio Koffi, che aveva dieci anni quando arrivò nella nostra comunità». Jocelyne era originaria della Costa d’Avorio ed era arrivata in Italia inseguendo e conquistando il sogno di una vita migliore per lei e i suoi figli.
«A San Pietro le hanno voluto bene tutti fin da subito, si è integrata nella comunità. Si è sempre data da fare facendo le pulizie e l’assistenza domiciliare agli anziani».
Koffi oggi ha 18 anni, frequenta l’istituto tecnico del Polo Messapia «Valzani», gioca nella squadra di calcio del Trepuzzi, fin da piccolo ha sempre frequentato l’oratorio e fatto parte del gruppo giovani tra i ministranti. Ami ha 13 anni, canta nel coro della parrocchia, fa danza e in questo periodo è impegnata nelle prove di un musical.
«Sono ragazzi molto rispettosi ed educati, la madre li ha formati bene e cresciuti con sani valori e principi - prosegue don Alessandro -. Nella disgrazia hanno avuto la fortuna di essere inseriti nel paese. Ami è minorenne: mentre attendiamo che il tribunale dei minori si esprima, è stata ospitata da una famiglia di San Pietro che la conosce da sempre. Koffi è nella loro casa insieme a una signora della comunità africana che si sta occupando di lui. I servizi sociali si stanno muovendo affinché possano trovare una famiglia di riferimento che li ospiti insieme».
Nel giorno dell’ultimo saluto a Jocelyne, la comunità intera si è stretta in un forte abbraccio: vi ha preso parte la squadra di calcio del Trepuzzi, il gruppo di danza, la comunità africana e tanti compagni di classe di Koffi e Ami. «Certo, per loro è stato uno shock, ma oggi hanno la certezza di non essere soli».
In accordo con don Alessandro Mele, l’intera comunità ha fatto partire una raccolta fondi per sostenere i due fratelli, alla quale in tanti, anche persone di paesi vicini, hanno voluto contribuire «perché possano guardare al futuro con serenità e vivere bene la loro vita».
Per chi desidera sostenerli, l’Iban è IT54C0306909606100000161115, intestato a Parrocchia San Giovanni Bosco, con causale «Sostegno per Koffi e Ami». «Ogni gesto, anche piccolo, farà la differenza. Grazie di cuore a chi vorrà aiutare».