Sabato 06 Settembre 2025 | 18:53

Brindisi, i riflettori della Procura sul voto di scambio a 30 euro: caccia agli elettori comprati e al candidato

 
Stefania De Cristofaro

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Stefania De Cristofaro

Brindisi, i riflettori della Procura sul voto di scambio a 30 euro: caccia agli elettori comprati e al candidato

L’inchiesta aperta dopo le intercettazioni sul presunto commercio di preferenze

Mercoledì 25 Settembre 2024, 09:19

BRINDISI - Dall’inchiesta sui furti d’auto a quella sul voto di scambio. C’è stata una compravendita di voti alle ultime amministrative a Brindisi? A maggio 2023, tra il primo turno del 14 e 15, e il ballottaggio del 28 e 29, sono stati pagati 30 euro a preferenza? Da chi? Per conto di chi? C’è stato il coinvolgimento di candidati o forze politiche? Sono gli interrogativi ai quali intende dare risposta la Procura di Brindisi: c’è un fascicolo aperto di recente per voto di scambio. Una nuova inchiesta partita dopo che, nel corso delle indagini sui furti d’auto, sono state ascoltate conversazioni ambientali in cui si è fatto riferimento a preferenze pagate 30 euro, dietro prova del voto, costituita da una foto da scattare, con il telefonino cellulare, nella cabina elettorale. L’inchiesta sui furti di auto, a scopo di estorsione, lo scorso 17 settembre ha portato in carcere Vincenzo Corsano, 53 anni, brindisino, alias Chiavolla, con l’accusa di essere stato a capo di un’associazione per delinquere.

Nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dalla gip del tribunale di Brindisi, Barbara Nestore, su richiesta del pm Mauron Gallone, nel passaggio in cui viene descritta la personalità «negativa» di Corsano, si fa riferimento alle elezioni e al ruolo che l’indagato avrebbe avuto in occasione delle amministrative, ma non c’è stata alcuna contestazione su questo fronte. «Ha dimostrato un forte e inquietante ascendente esercitato nella zona del rione Sant’Elia, tale da permettergli di interferire anche nel libero esercizio del voto, a dimostrazione della sua personalità negativa». Il nuovo fascicolo, quindi, punta a chiarire se effettivamente ci siano state interferenze e a chi siano riferibili. Il punto di partenza per gli accertamenti è costituito da due intercettazioni riportate nelle oltre 700 pagine. La prima è del 29 maggio 2023: «Viene fatto un chiaro riferimento da parte di Corsano a voti da procurare un cambio di 30 euro, lasciando trasparire» che si tratta di «un incarico da assolvere». L’altra conversazione è quella del 30 maggio 2023, «nella quale trova conferma la dazione di 30 euro» da parte di Corsano per «far votare un candidato non identificato». Sono leggibili, invece, i nomi di alcuni elettori che avrebbero votato e avrebbero ricevuto il pagamento del compenso.

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