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Stretta del Governo sulla cannabis light, in piazza la protesta degli imprenditori

Stretta del Governo sulla cannabis light, in piazza la protesta degli imprenditori

 
Salvatore Ciriolo

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Salvatore Ciriolo

Stretta del Governo sulla cannabis light, in piazza la protesta degli imprenditori

Gianluca Carluccio

A rischio migliaia di posti di lavoro. Carluccio: «Costretto a chiudere l’azienda»

Lunedì 09 Settembre 2024, 13:45

BRINDISI - Imprenditori e commercianti del settore da tutto il Salento si sono dati appuntamento per oggi a Brindisi per protestare contro la stretta del Governo sulla cannabis light inserita nel Ddl Sicurezza. Saranno presenti dalle 11.30 in piazza Santa Teresa per la manifestazione organizzata dalla Cgil, che vedrà la presenza di esponenti di «Canapa Sativa Italia».

Il segretario generale della Cgil Brindisi, Antonio Macchia, ha annunciato lo slogan del sit-in: «Non siamo illegali, siamo lavoro, ambiente, agricoltura, innovazione e ricerca». Il provvedimento del Governo, secondo i manifestanti, avrebbe serie ripercussioni sulle tante imprese del settore presenti anche nel Brindisino e nel Leccese. «Il Governo ignora completamente le evidenze scientifiche e le normative dell'Unione europea. Si tratta di una presa di posizione ideologica e priva di razionalità economica, che favorisce esclusivamente le grandi multinazionali a discapito delle piccole e medie imprese locali», denuncia Macchia.

La manifestazione è appoggiata anche da Sinistra italiana. Il segretario provinciale Danilo Scorrano, la coordinatrice con delega per Brindisi Mariflo Magli la segretaria regionale Marina Leuzzi ricordano che questo settore «coinvolge moltissimi altri settori industriali come l'edilizia sostenibile, la cosmesi, l'agroalimentare, il tessile. La canapa è una pianta di straordinaria versatilità, con applicazioni che vanno dall'industria tessile a quella alimentare. Questa norma mette a rischio migliaia di posti di lavoro e imprese che da un giorno all'altro, dal pagare le tasse, pagare stipendi e contributi si troveranno a essere considerati illegali e a rischio di procedure penali alla stregua di trafficanti internazionali di droga».

La manifestazione godrà inoltre dell’appoggio del Partito democratico e Movimento 5 Stelle.

A raccontare le ripercussioni che la norma avrebbe sugli imprenditori è Gianluca Carluccio, 41 anni, una laurea in Economia, consigliere comunale di Poggiardo ma, soprattutto, titolare dell’azienda agricola «Vivere la canapa», con sede nella frazione di Vaste. «Se l’infiorescenza della canapa dovesse essere vietata, la mia azienda sarebbe costretta a chiudere. Undici anni fa - sostiene Carluccio - mi sono inventato questa attività, avviandola per primo in provincia di Lecce. Al contempo ho praticato l’infiorescenza quando in tutta Italia le aziende che vi ricorrevano erano non più di una mezza dozzina. Da questa attività, alla quale ho dato tutto me stesso, traggo reddito, pago le tasse e creo lavoro, anche se soprattutto stagionale, legato alla fase di raccolta. Pur producendo dalla canapa il seme per le farine utili alla realizzazione di materiali industriali - puntualizza l’imprenditore di Vaste - il profitto maggiore proviene proprio dall’infiorescenza e dalla conseguente vendita di articoli miorilassanti e antinfiammatori. Se, pertanto, il governo dovesse vietare questo genere di coltura - conclude Carluccio - sicuramente sarò costretto a chiudere l’azienda».

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