FASANO - A partire dal primo agosto, sessanta giorni di tempo (salvo proroghe) per consegnare la perizia sull’ascensore del condomino in via Piave, a Fasano, posto sotto sequestro dopo la morte di Clelia Ditano, 25 anni, avvenuta l’1 luglio.
La ragazza, quella notte, dopo aver inviato la richiesta per l’ascensore, non si è accorta che la cabina non era salita al quarto piano, ma era rimasta bloccata al primo ed è precipitata nel vano dell’impianto, per quasi dieci metri.
L’ingegnere Massimiliano Bursomanno, nominato come consulente dalla pm Livia Orlando, titolare dell’inchiesta per omicidio colposo, dovrà eseguire verifiche elettro-meccaniche sull’ascensore, accertare se ci siano stati eventuali corto circuiti o combustioni ed esaminare la documentazione raccolta dai carabinieri e dai funzionari dello Spesal. Dovrà, inoltre, verificare le condizioni di funzionamento, la presenza di eventuali anomalie o alterazioni e accertare il malfunzionamento, di tutto o di una parte dell’impianto, e ricostruire la dinamica del tragico incidente. La pm, infine, ha chiesto al consulente di stabilire se il corretto funzionamento avrebbe evitato la morte.
L’inchiesta punta a verificare se ci siano state responsabilità e se siano o meno riconducibili alle manutenzioni dell’ascensore.
La data di inizio della perizia è stata comunicata ai legali degli indagati e della famiglia della ragazza e ai rispettivi consulenti. Sotto inchiesta, al fine di consentire lo svolgimento degli accertamenti, ci sono l’amministratore della palazzina dell’Arca Nord Salento, ex Istituto autonomo case popolari, il legale rappresentante della ditta che ha eseguito la manutenzione dell’impianto, il responsabile tecnico e un dipendente della stessa azienda. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Pasquale Di Natale, Michelangelo Gentile, Luigi Carmine Chiarelli e Paolo Gerardo D’Arcangelo. Per le difese, saranno presenti alle operazioni peritali gli ingegneri Francesco De Giosa e Antonio Imbimbo. I genitori della ragazza, figlia unica, sono rappresentati dall’avvocato Umberto Sforza che ha nominato come consulente l’ingegnere Donato Ammirabile.
La pm, inoltre, ha disposto una perizia sul telefonino della 25enne, per la copia forense del contenuto, in modo da verificare l’orario dell’ultimo contatto e verosimilmente quello in cui si è consumata la tragedia. L’incarico è stato conferito all’ingegnere Sergio Civino. Anche in questo caso, sono stati concessi 60 giorni per il deposito dell’elaborato. Stesso termine per la consegna della relazione del medico legale Domenico Urso che ha eseguito l’autopsia. Dai primi risultati, è emerso che la ragazza è morta per una lesione encefalica.