Dopo oltre due mesi di incubo, può tornare alla normalità la vita di persone diversamente abili, pazienti oncologici, malati di cuore e soggetti con patologie croniche confinati nel palazzo di sette piani di via Don Luigi Guanella.
I residenti delle case popolari, infatti, dai primi di dicembre a lunedì scorso non hanno potuto usufruire dell’ascensore poiché gli uffici comunali Lavori pubblici e Patrimonio si sono rimpallati per settimane la competenza a liquidare la somma necessaria per la riparazione del guasto (il costo dell’intervento è di poco superiore ai 3mila euro).
Alla fine l’intervento del segretario generale, che ha stabilito che la competenza spettava ai Lavori pubblici, ha sbloccato l’impasse. Così, nella giornata di lunedì gli abitanti delle case popolari dei Cappuccini hanno finalmente potuto riutilizzare l’ascensore.
Il disagio, come denunciato su queste pagine dai residenti e dal vicesindaco Massimiliano Oggiano, in alcuni casi ha assunto i contorni del dramma. «Le eventuali inefficienze della macchina burocratica del Comune - ha affermato Oggiano nei giorni scorsi - non possono e non devono ricadere sulla pelle dei cittadini, e nella fattispecie di chi vive già una situazione di grave disabilità. Non si possono tenere recluse in casa per due mesi persone disabili. Non è possibile che ad una paziente oncologica, con gamba amputata e su sedia a rotelle non venga consentito di sottoporsi alle visite mediche che potrebbero salvarle la vita. Sono davvero furioso per quanto accaduto. Da questa vicenda si evincono drammaticamente le criticità della macchina burocratica, che purtroppo stiamo scontando e che vanno, però, assolutamente risolte. Sarà nostro compito farlo».
Gli inquilini dell’immobile, sollevati per la risoluzione del problema, tengono a ringraziare il vicesindaco per «la disponibilità e la sensibilità dimostrati in questi mesi». Oggiano si era recato più volte anche per portare la spesa ai residenti impossibilitati a uscire dalle proprie abitazioni. Quella consumatasi sulla pelle di questi cittadini resta una brutta pagina che ha messo a nudo tutti i limiti dell’apparato burocratico, capace di avvitarsi su problemi che dovrebbero essere risolti nel giro di poche ore. Al massimo di pochi giorni. Non certo di due mesi.