BRINDISI - Il lavoro diventa sempre più «intermittente». E le buste paga dei lavoratori diventano sempre più «leggere», anche per via dell’uso sempre più diffuso di un meccanismo - perfettamente legale - definito Rol (Riduzione orario lavorativo), attraverso il quale si trasformano in ore di permesso piccole riduzioni di orario di lavoro. Ad esempio, per piccole riduzioni di orario lavorativo da 10 minuti al giorno, si trasformano in ore di permesso e diventano Rol che quindi non viene retribuito.
«È quanto sta accadendo alla Sir (Servizi industriali Roma)», denuncia il rappresentante del Cobas Bobo Aprile. Il sindacato ha dichiarato lo sciopero dei lavoratori della Sir, impresa portuale che svolge attività nella Centrale Enel di Cerano e sulle banchine di Costa Morena. Oggi dalle 9 alle 12 il Cobas terrà un sit in di protesta in Piazza Santa Teresa davanti la Prefettura di Brindisi. E nell’occasione ha chiesto di incontrare il prefetto Michela La Iacona, a cui rappresentare la difficile situazione che si sta vivendo nella Centrale Enel di Cerano.
«Lo sciopero è stato deciso per 2 motivi», spiega Aprile. Il primo: «Il lavoro è diventato ormai intermittente e la Sir nelle giornate di fermo segna sulla busta paga ferie e Rol. Prima le giornate di vuoto erano poche e venivano retribuite per non creare allarme, ora sono tante ed a carico dei lavoratori. Una situazione che sta diventando sempre più insostenibile perché i giorni di ferie in negativo sono diventate tantissimi». Ci sitrova quindi di fronte ad un curioso paradosso che Aprile riassume in questi termini: «Alla fine del lavoro a Cerano saranno i lavoratori a pagare l’azienda».
Il secondo motivo dello sciopero: «Il sindacato Cobas lotta da anni perché si realizzino alternative occupazionali alla chiusura della Centrale Enel di Cerano. Nell’ultima riunione in Prefettura abbiamo chiesto una riunione con l’Enel per capire se gli investimenti previsti saranno realizzati o meno. Fino ad oggi i segnali sono estremamente negativi ed il tempo stringe».
Aprile ricorda: «L’Autorità portuale di Brindisi ha già chiesto all’Enel un programma di dismissione delle attrezzature presenti sulle banchine di Costa Morena entro il 2025 affinché lo spazio diventi libero e poter essere utilizzato da altri. Ci troviamo in una situazione di aperta crisi dove nemmeno il Comitato interministeriale, fatto approvare in Parlamento dall’onorevole Mauro D’Attis, costituito per costruire un nuovo programma occupazionale per Cerano sembra funzionare. Tanto che l’onorevole D’Attis è ricorso ad un “Question-time” in Parlamento nei giorni scorsi per ricordare gli impegni presi dal Governo».
E ammonisce: «La lotta dei lavoratori di Cerano deve diventare sempre più forte altrimenti così come è successo tante altre volte che tutto finisce e si va tranquillamente a casa».