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Brindisi, in coma per 13 giorni dopo incidente si sveglia: «Grazie ai medici del Perrino»

 
Graziana Capurso

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Graziana Capurso

Brindisi, in coma per 13 giorni dopo incidente si sveglia: «Grazie ai medici del Perrino»

La lettera scritta dal figlio di Angelo Miccoli e inviata alla Gazzetta: «Ringrazio di cuore il dottor Massimiliano Fina per aver salvato la vita a mio padre»

Venerdì 18 Agosto 2023, 18:41

18:47

BRINDISI - Ha un incidente in moto e finisce in coma: dopo 13 giorni si risveglia grazie alle cure dell'equipe di medici dell'ospedale Perrino di Brindisi. È la storia di Angelo Miccoli che, dopo aver riportato un trauma alla testa, è sopravvissuto ad un brutto incidente stradale che avrebbe potuto costargli la vita. La felicità per essere sopravvissuto lo ha spinto, attraverso il figlio Cosimo Damiano Miccoli, a scrivere una lettera aperta di ringraziamento al nosocomio brindisino per l'ottimo lavoro svolto. Ecco le sue parole affidate in esclusiva alla Gazzetta del Mezzogiorno.

«Mi chiamo Cosimo Damiano Miccoli. Nelle scorse settimane mio padre, Angelo, è stato ricoverato all’Ospedale Perrino di Brindisi a seguito di un malore mentre viaggiava in moto che lo ha portato a perdere conoscenza, cadere e riportare un trauma alla testa, a cui è seguito un periodo di coma. Grazie al soccorso ed al tempestivo intervento delle unità mobili è stato così sottoposto ad un intervento d’urgenza dal dottor Massimiliano Fina che ringrazio infinitamente».

La lettera prosegue: «L’equipe di turno, posso dirlo, ha permesso a mio padre di proseguire a vivere. Dopo tredici interminabili giorni, mio padre si è svegliato. Ed anche se, ad oggi, il percorso per la ripresa è appena iniziato, in famiglia siamo consapevoli che lui non sarebbe qui, se la sanità pubblica locale non avesse operato così tempestivamente e diligentemente. Mio padre versa ancora in condizioni delicate: i danni neurologici, al momento, non si possono valutare pienamente. E naturalmente per noi, come per ogni famiglia che si è trovata in condizioni simili, ogni piccolo segnale è un dono di speranza cui aggrapparsi. E proprio noi, come famiglia, sentivamo l’esigenza di esprimere un sincero ringraziamento ai medici e specialisti che fino ad oggi si sono occupati di Angelo: all’equipe di rianimazione guidata dal Dr. Calò e dalla coordinatrice Dr.ssa Gentile e dall’equipe di neurochirurgia guidata dal primario Dr. Romeo e dalla coordinatrice Dr.ssa Centola, insieme a tutte le donne e uomini, prima come persone e quindi come professionisti che operano in reparti dove spesso la disperazione rischia di avere il sopravvento sulla speranza».

«Persone - continua il figlio del signor Angelo - che con la loro professionalità sono state a noi vicini con empatia, sostenendoci nei momenti più complicati. Mi preme mandare un abbraccio ai familiari di Massimo e di Arcangelo, compagni di stanza di papà, che purtroppo hanno visto perdere i propri cari durante questo pezzo di strada fatto insieme. E naturalmente un grazie a tutti coloro che ci hanno manifestato affetto in queste settimane: momenti bui, tristi, ma la nostra speranza non si è mai affievolita. Il percorso non si è concluso e non sappiamo ancora come andrà a finire, ma possiamo sperare, con rinnovata fiducia e grazie a questa immersione di generosa umanità, che papà alla fine la spunterà grazie alla sua tenacia. Ancora grazie infinite ai medici e ai sanitari dell'ospedale Perrino».

Una storia a lieto fine e di buona sanità.

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