bRINDISI - Si è chiuso nei giorni scorsi, dopo quattordici anni di battaglia a suon di carte bollate, il contenzioso tra C.F., ex dirigente (in pensione già da qualche anno), e il Comune di Brindisi.
A porre fine alla controversia è stato il Tribunale che, all’atto del tentativo di conciliazione, ha formulato una proposta transattiva (un importo pari a 40mila euro), che le parti hanno accettato, chiudendo il cerchio su una vicenda che, come detto, si trascinava da anni e per la quale il quantum inizialmente richiesto era ben più elevato, ovvero 202mila euro.
Ma andiamo per ordine. Il contenzioso ha origine nel 2009 quando l’allora dirigente del Settore Urbanistica e Assetto del Territorio viene trasferito al Settore Traffico, Trasporti e Mobilità. Il tutto ratificato da un decreto dell’allora sindaco che il dirigente, ritenendolo illegittimo, ha subito impugnato, aprendo così la strada al lungo contenzioso che ne è scaturito e che è culminato con la sentenza della Corte di Cassazione che ha accolto la tesi del dirigente.
Da qui, l’azione instaurata lo scorso anno per il risarcimento dei danni patiti a causa dell’illegittimo trasferimento, quantificato in poco più di 202mila euro. Il Comune, ritenendo troppo esosa la richiesta, si è costituito in giudizio e, alla prima udienza - come prevede la normativa in materia in relazione al tentativo di conciliazione - il giudice investito della causa (la dott.ssa Foggetti) ha formulato la proposta transattiva di 40mila euro, poi accettata sia dal dirigente, sia dal Comune, su suggerimento dell’ufficio legale che ha ritenuto congrua la somma richiesta (un quinto rispetto all’importo originariamente chiesto), anche nell’ottica di evitare i rischi che potrebbero scaturire - sotto forma di maggiore esborso - dalla prosecuzione del giudizio. Il pagamento sarà effettuato, entro fine settembre, in due tranche da 20mila euro l’una.