BRINDISI - In silenzio davanti al gip. Luigi Borracino, 18 anni, e Cristian Candita, 21 anni, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Brindisi Vittorio Testi che, accogliendo la richiesta del pm Giuseppe De Nozza, ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per l’omicidio di Paolo Stasi, 19 anni, ucciso con due colpi di pistola, il pomeriggio del 9 novembre 2022, sotto la sua abitazione, in via Occhi Bianchi, a Francavilla Fontana, per un debito di droga pari a 5mila euro.
I tronconi d’inchiesta sul delitto sono due: uno della procura brindisina e l’altro di quella per i minori, perché Borracino, all’epoca, aveva 17 anni. Borracino è accusato di spaccio di droga stando all’ordinanza del gip del tribunale brindisino e affronterà l’interrogatorio di garanzia davanti alla gip del tribunale dei Minori di Lecce, Paola Liaci, domani, in relazione all’accusa di omicidio volontario contestata in concorso con Candita.
Borracino è ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio perché, stando alla ricostruzione dei fatti, si sarebbe nascosto sul sedile posteriore dell’auto condotta da Candita: nei pressi dell’abitazione della famiglia Stasi sarebbe sceso e alle 17,29 avrebbe telefonato al 19enne usando la modalità «sconosciuto» per dirgli di scendere con il pretesto di portare una busta con alcune dosi di droga. Una volta visto il ragazzo, arrivato in ciabatte, avrebbe fatto fuoco, per poi fuggire a piedi e raggiungere il complice rimasto ad aspettarlo in auto.
Entrambi avrebbero fatto un sopralluogo quattro giorni prima, stando a quanto risulta dalle telecamere presenti nella zona e dalle intercettazioni, telefoniche e ambientali. Per questo è stata contestata l’aggravante della premeditazione, in aggiunta a quella dei futili riconducibili al fatto che l’omicidio sarebbe maturato per un debito legato al consumo di sostanze stupefacenti, nonostante Borracino utilizzasse l’abitazione di Stasi per custodire la droga e per il confezionamento delle dosi da cedere a terzi. Borracino, inoltre, avrebbe avuto intenzione di uccidere anche la madre di Paolo Stasi, perché considerata come l’unica persona in grado di far emergere il suo coinvolgimento nell’omicidio del figlio. La donna è indagata a piede libero per detenzione di droga: il gip del tribunale di Brindisi ha escluso il suo coinvolgimento nelle attività di spaccio.
Borracino è difeso dall’avvocato Luigi Andriulo, Candita dall’avvocato Michele Fino che assiste anche Marirosa Mascia, 24 anni, compagna di Borracino, finita ai domiciliari, con l’accusa di spaccio. Attività che, stando a quanto emerso dalle intercettazioni, sarebbe proseguita anche dopo l’omicidio di Stasi.