BRINDISI - Un Comitato organizzatore per ospitare la tappa italiana dell’America’s Cup di vela a Brindisi dopo il forfait dato da Cagliari. Il «guanto di sfida» lanciato nei giorni scorsi dal presidente dell’Autorità di Sistema del Mar Adriatico Meridionale Ugo Patroni Griffi, trova subito sponda nel presidente di Confindustria Brindisi Gabriele Menotti Lippolis che è subito partito coinvolgendo una serie di partner entusiasti dell’iniziativa, i quali si sono messi subito a lavoro attivando tutta la loro serie di contatti.
«L’obiettivo è ambizioso, ma possiamo farcela, abbiamo tutte le potenzialità e le carte in regola», dice il numero uno di Confindustria Brindisi. «Dopo un primo giro di contatti - prosegue Menotti Lippolis - ci avviamo alla costituzione di un Comitato organizzatore che vede accanto a Confindustria, i presidenti dell’Autorità portuale Ugo Patroni Griffi; del Distretto della Nautica di Puglia Giuseppe Danese; dello Snim Giuseppe Meo (nonché direttore generale del Consorzio nautico Puglia); Teo Titi presidente della Sezione porto, trasporti e logistica di Confindustria; Sergio Arnaldo Angelelli, presidente della Sezione Turismo e Cultura di Confindustria Brindisi; il presidente del Circolo della Vela Gaetano Caso (che organizza, tra l’altro la regata Brindisi-Corfù). Le parole d’ordine sono condivisione e inclusione. L’obiettivo è quello di coinvolgere la Regione Puglia, strutture come Pugliapromozione per arrivare poi al governo con i ministri dello Sport Andrea Abodi e per il Sud Raffaele Fitto e la presidenza del Consiglio dei ministri. Guarda con favore a questa iniziativa anche l’assessore al Turismo Emma Taveri e ci aspettiamo un grande aiuto dal presidente della Provincia di Brindisi e dal futuro sindaco di Brindisi dopo le imminenti elezioni».
Già oggi ci sarà un primo incontro informale mentre la prima riunione è stata calendarizzata per lunedì prossimo. Nel frattempo c’è tutto un fermento di contatti per capire come e quali strutture coinvolgere della Regione. La sfida è colta ma servono 6 milioni di euro.
«Nella vita volere è potere, siamo quelli del fare - chiosa Menotti Lippolis -, sarebbe una vittoria del territorio con ricadute di immagine e flussi turistici ed economie di gran lunga superiori all’investimento. Servono 6 milioni di euro confidiamo nell’aiuto della Regione e del Governo e non dimentichiamo che a Brindisi abbiamo 20 multinazionali, 6 delle quali partecipate dello Stato, è una vetrina mondiale che non possiamo perdere». Sulla stessa frequenza è il presidente del Distretto nautico pugliese (nonché vice presidente di Confindustria Brindisi) Giuseppe Danese: «È un evento di natura globale, farebbe balzare Brindisi agli onori internazionali. Già il fatto che si parli della candidatura è una grande cosa, un po’ come parlare di candidatura a Capitale della cultura. Il fatto di avere la velleità o l’aspirazione a candidarsi dice che siamo una città di mare vera, che ha una cantieristica di altissimo livello, logistica, know how, competenze, maestranze, attrezzature tali da poter cogliere competizioni di altissimo livello come l’America’s Cup. E noi, a Brindisi, abbiamo tutto questo. Non tutte le città portuali sono in grado di gestire barche di questo tipo, che ad esempio vanno messe in secco prima delle competizioni. Sarebbe una vetrina unica per la nostra cantieristica e la nautica, il nostro porto poi la fa da padrone confermando, da questo punto di vista, la sua vocazione polifunzionale».
Convinto che l’impresa sia alla portata anche il presidente dello Snim Giuseppe Meo: «Brindisi ha sempre dimostrato di essere capace di esprimere grandi potenzialità in tema di eventi. È in gran parte una operazione economica. Sei milioni di euro non sono pochi ma l’evento potrebbe generare un indotto sul territorio ben più grande. Brindisi merita questa chance. Taranto ha avuto il “Sail Gp” anche Brindisi merita questa opportunità. La speranza è che Regione e governo possano sostenere la candidatura ma Brindisi è pronta a spiegare le vele».