BRINDISI - Ritardi nell'erogazione delle prestazioni previdenziali e assistenziali da parte dell’Inps a causa della carenza di organico.
È la preoccupazione lanciata dal presidente del Comitato provinciale dell’Inps di Brindisi Vito Parziale a causa di tanti trasferimenti in programma.
«Voglio premettere - dice Parziale - che l’Inps siamo noi, tutti i cittadini e che il personale presente nelle sedi del territorio svolge un lavoro egregio e di grande produttività, ma Brindisi non può essere solo una sede di passaggio, dove il personale arriva si forma nel tempo necessario, e poi va via sguarnendo le fila che vengono parzialmente reintegrate. Ma arrivando nuove leve tocca nuovamente avviare un percorso di formazione. Con altrettanta onestà intellettuale devo apprezzare l’impegno del direttore della sede Inps di Brindisi Salvatore Saracino nel richiedere con determinazione ulteriori rinforzi rispetto ai numeri previsti».
Resta il problema della pianta organica di che numeri parliamo?
«Su una pianta organica già carente sono in itinere 28 trasferimenti ad altra sede. Richieste, per carità legittime, ma che finiscono per sguarnire settori nevralgici e delicati. In questo senso apprezziamo lo sforzo profuso dal direttore che ha richiesto l’integrazione di 39 unità».
Per questi motivi avete prodotto come Comitato provinciale un ordine del giorno ad hoc, cosa chiedete?
«Chiediamo che nella ripartizione delle prossime assunzioni, alla luce anche delle legittime richieste dì trasferimento in altra sede del personale altamente qualificato e formato, si tenga conto della particolarità della sede di Brindisi da tempo considerata sede di transizione. Chiediamo che si assicuri un congruo numero di risorse umane e che si incentivi la mobilità in entrata per consentire una maggiore qualità dei servizi ai pensionati, ai lavoratori e alle imprese».
Non è solo la sede di Brindisi ad essere in sofferenza ma anche quelle del resto della provincia.
«Oltre a Brindisi le Agenzie di Francavilla Fontana e Ostuni sono in gravi dìfficoltà; il personale attualmente in forza è sotto pressione e solo grazie allo straordinario impegno riesce ad ottenere positivi risultati di produttività».
Quali settori sono in sofferenza?
«Il Centro medico dell'Istituto è stato in forte sofferenza per carenza dì personale medico-sanitario e amministrativo. Solo da poche settimane sono stati aggiunti nuovi medici (4) i quali dovranno recuperare il lavoro arretrato che sta causando gravi conseguenze nel contenzioso e ritardi nell'erogazione delle prestazioni pensionistiche. Considerato che a causa dei pensionamenti, diversi settori dell'area liquidazioni pensioni, ricostituzioni e pensioni in Convenzione internazionale lavorano con personale ridotto, con conseguente ritardo nella definizione delle prestazioni».
Quanto alle prestazioni?
«Ci sono ritardi nell'erogazione di prestazioni di delicato impatto sociale quali le domande per Assegno sociale e le liquidazioni di Pensioni di invalidità civile e Accompagnamento derivanti da omologhe (problema importante anche per le pensioni sociali aggiunto del personale per recuperare i ritardi); nel settore che tratta le pratiche TFS -TFR la situazione è complicata. Il settore da tempo è sotto organico e inoltre si ha notizia che 2 unità verranno meno per mobilità interna. La situazione di sotto organico sta procurando non poche difficoltà anche nell'Area Entrate».
Esprimete preoccupazione per la tenuta complessiva dei servizi.
«Negli ultimi anni l'Inps è stato attivo nel processo di innovazione tecnologica e sta accelerando sempre più sulla transizione digitale per essere in grado di affrontare i nuovi interventi legislativi assistenziali, per citarne alcuni: Reddito di cittadinanza, Assegno Unico e indennità una tantum (servizio centralizzato). Tuttavia, è una sfida difficile che va affrontata rinsaldando il rapporto con i Patronati, con gli altri intermediari accreditati, con le parti sociali e mettendo in atto tutte le azioni utili per colmare il divario digitale con i cittadini. In questo senso un lavoro eccezionale è stato svolto durante la fase covid quando sono state gestite milioni di ore di cassa integrazione».
Il Comitato provinciale Inps lancia questo allarme in senso costruttivo per fare in modo di dare risposte adeguate ai cittadini.
«Vogliamo è avere un Inps che dia qualità nei servizi, con il personale che non sia sotto pressione e possa lavorare con tranquillità; recuperare il divario digitale con i cittadini. Abbiamo una stima immensa nella qualità dei dipendenti e del lavoro svolto. È per questo che anche Brindisi merita la giusta considerazione nell’assegnazione di organici adeguati: il personale in uscita è composto da funzionari operativi, mentre i vincitori di concorso in entrata devono essere formati prima di poter operare nei settori assegnati. La sede Inps di Brindisi non può essere solo di passaggio».