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Brindisi, assemblea Confindustria. Ministro Fitto: «Collaborazione leale con Regioni e Comuni»

 
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Brindisi, assemblea Confindustria. Ministro Fitto: «Collaborazione leale con Regioni e Comuni»

Presidente Bonomi: «Auspichiamo che l’Italia si metta d’accordo con Bruxelles per adeguare quel piano. Un piano che non deve adeguare solo l'Italia»

Lunedì 13 Marzo 2023, 14:43

16:14

«Io sto lavorando bene con tutte le regioni italiane, ed è sancito anche dai verbali della Conferenza Stato - Regioni. La mia posizione è quella di rappresentare il governo con una logica di positiva e leale collaborazione tutte le Istituzioni di questo Paese. E questo trova risposta negli atti». Lo ha detto il Ministro per il Sud per gli Affari Europei e per il Sud, Raffaele Fitto, a Brindisi per l’assemblea annuale di Confindustria Brindisi rispondendo alle domande dei giornalisti sulle polemiche delle ultime ore con il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che lo ha accusato di bloccare i fondi destinati alla Puglia.

«Potete chiedere - ha aggiunto - a chi costruisce gli scontri, anche di trovare poi le posizioni per la pace. Io non partecipo a nessuna guerra e quindi non vedo a quale pace dovrei partecipare. Io sto lavorando molto bene con tutti, con le Regioni, con le Provincie e con i Comuni di tutta Italia». «Io parlo con il Presidente Fedriga, che rappresenta le Regioni, con presidente Antonio Decaro che rappresenta l’Anci, ed il giudizio positivo sui miei provvedimenti - ha affermato - viene da tutti. Sono molto soddisfatto del livello di collaborazione». Su quelli che potrebbero essere i nuovi sviluppi privati anche nel Mezzogiorno, Fitto ha precisato che: «Lavoriamo per dare le dovute rassicurazioni agli imprenditori. Con il presidente Bonomi stiamo lavorando molto positivamente. Questo aspetto - ha concluso - lo ritengo utile anche in una visione allargata che con Confindustria stiamo portando avanti».

«La Regione Puglia partecipa oggi a questo confronto con grande gratitudine verso tutta la Confindustria italiana e in particolare verso la Confindustria di Brindisi e della Puglia. Non avremmo superato la fase del Covid mantenendo un incremento del Pil così alto, come è accaduto alla Puglia, senza questa unione che esiste tra la comunità pugliese, l’istituzione della Regione Puglia e Confindustria». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, partecipando questa mattina all’assemblea di Confindustria Brindisi. «Siamo qui - ha proseguito - soprattutto per incoraggiare Confindustria Brindisi perché attualmente il suo presidente, Gabriele Menotti Lippolis, mostra quella intraprendenza e quella determinazione oggettive, fondamentali per lo sviluppo di questa di questa provincia». «Ci sono infinite possibilità - ha evidenziato - che passano da quello che è già accaduto e da quello che potrebbe accadere: per esempio Brindisi potrebbe partecipare in modo rilevantissimo al processo di decarbonizzazione della Puglia, e in particolare anche di Taranto, attraverso la produzione di energie alternative per la produzione di idrogeno». «Le battaglie che i brindisini hanno fatto contro la centrale a carbone erano sacrosante - ha concluso - a partire da quella condotta per tanti anni dal sindaco Rossi, e che non vanno dimenticate».

AUTONOMIA: PER IL SUD UN'OPPORTUNITA', NON UN DANNO

«Io ritengo che l’autonomia differenziata sia un’opportunità e non un danno per il Sud». Lo ha dichiarato il ministro per gli Affari Europei, il Sud, Le politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto rispondendo a domande dei giornalisti a margine dell’assemblea pubblica di Confindustria a Brindisi.

«E' stato fatto un ottimo lavoro all’interno del governo. Le questioni sollevate, in una polemica che spesso viene costruita 'artificiosamentè e strumentalmente, non trovano riscontro nel testo. Se leggiamo il testo approvato - afferma - emerge che non c'è un ritorno in caso di mancato accordo, alla spesa storica e quindi non c'è un danno per il Mezzogiorno».

«Poi - aggiunge - c'è l’articolo 9 del disegno di legge, che richiama in modo specifico i commi terzo e quinto dell’articolo 119 della nostra costituzione, vale a dire che richiama con chiarezza tutti gli elementi collegati agli interventi di compensazione, equilibro e coesione che garantiscono il Sud Italia».

«Ora - ha proseguito - porci il problema che questo provvedimento che ancora deve essere approvato in via definitivo possa 'spaccarè l’Italia e creare problemi al Sud, lo trovo sinceramente paradossale». "Invece questo provvedimento che il Ministro Calderoli ha predisposto e che è oggetto di un confronto positivo al quale stiamo contribuendo tutti ha un grande merito che ha quello di mettere in campo finalmente il 'principiò della responsabilizzazione, cioè di mettere in condizioni le classi dirigenti di poter e dover lavorare con un profilo di responsabilizzazione, e quindi sapere cosa fare prima preventivamente senza poter immaginare di fare tutto ed il contrario di tutto. Questa - conclude - è la sintesi dell’autonomia differenziata che io ritengono sia un’opportunità e non un danno per il Sud».

IL PRESIDENTE BONOMI: PNRR, AUSPICHIAMO ACCORDO CON BRUXELLES PER ADEGUARLO

«Già nel giugno del 2020 come Confindustria avevamo detto che non eravamo convinti di come era fatto il Pnrr. Anche nel 2022 dopo lo scoppio del conflitto russo-ucraino, chiedevamo un aggiornamento. Confindustria è sempre nel merito delle cose, siamo di tripla 'A': agovernativi, apartitici e autonomi. E quindi ora che siamo nel marzo del 2023 auspichiamo che l’Italia si metta d’accordo con Bruxelles per adeguare quel piano. Un piano che non deve adeguare solo l'Italia». Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, intervenendo all’assemblea annuale di Confindustria Brindisi. «Pochi sanno - ha aggiunto - che la Germania ha già chiesto due modifiche già votate». Da qui la necessità, secondo Bonomi di un confronto collettivo, perchè «credo che su questo si possa fare una riflessione insieme per portare avanti le cose».

«Attenzione a quello che è chiamato effetto 'spiazzamentò che stanno facendo Cina e Stati Uniti. La loro non è una guerra di protezionismo, ma è una grande sfida sulla competitività, sull'industria 5.0. Noi stiamo discutendo in Italia ancora di industria 4.0. Quello che ci stanno mettendo di fronte Cina e Stati Uniti non è una guerra commerciale, che noi non potremmo sostenere, ma un confronto sulla competitività. Ed è per questo che chiediamo stimoli agli investimenti, perché il Paese ha retto dopo i due periodi 'nerì, grazie all’industria maniffatturiera che ha tenuto in piedi il Paese. E lo dicono i numeri». Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, intervenendo all’assemblea annuale di Confindustria Brindisi. "Dopo le tre grandi 'sberlè 2008, 2010, 2011, le tre grandi crisi, ci siamo patrimonializzati ed abbiamo investito in innovazione e ricerca, e siamo andati sui mercati internazionali. Ed oggi - ha detto - grazie anche ad alcune politiche che hanno intercettato queste necessità, tra cui 'Industria 4.0', 'Credito ricerca e sviluppò l’industria italiana è forte. E lo abbiamo dimostrato con il rimbalzo dopo la pandemia con +7% il primo anno, e +4 l’anno scorso». «Oggi di fronte a questa sfida di competitività - ha concluso - non possiamo farcela da soli».

«Abbiamo affrontato il tema del credito edilizio con molta responsabilità. Quel provvedimento non è 'figliò di questo governo e nessuno lo sta accusando da parte nostra. Si è trattato di un provvedimento nato per uscire dal periodo pandemico, per intervenire su un settore che da 15 anni ne soffriva, ma dopo se ne è abusato». Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, intervenendo all’assemblea annuale di Confindustria Brindisi.

«Come da interpretazione data da Eurostat, il governo - ha aggiunto - è stato costretto ora a fare questo nuovo provvedimento» sullo stop alla cessione del credito, «perchè o s'interveniva o si mangiava lo spazio fiscale per tutta la legislatura». «Quello che noi abbiamo è che è stato sbagliato il metodo: se noi fossimo stati convocati prima di prendere quella decisione - ha spiegato Bonomi - una soluzione la si trovava insieme, invece sono state spiazzate, così, famiglie e imprese».
«Con grande senso di responsabilità, abbiamo detto come sistema industriale che se ci sono problemi del sistema bancario a comprare quei crediti, lo facciamo noi. Noi imprese aiutiamo i colleghi. Credo che sia una grande assunzione di responsabilità. Noi abbiamo uno spazio fiscale di 54 miliardi all’anno. Quel problema - ha concluso - lo possiamo risolvere in sei mesi. Spero che qualcuno colga questa nostra disponibilità».

«Quella sull'autonomia è una riforma che va fatta. Anche qui credo che Confindustria abbia cercato di ragionare nel merito. Si tratta di una riforma del 1999 e le 23 materie che sono contenute le abbiamo decise 23 anni fa. Io credo che è cambiata la storia. Anche alcuni fatti recenti hanno dimostrato che non è più pensabile che alcune materie si affrontino a livello regionale. Ed anche la dimensione nazionale inizia ad essere stretta, e mi riferisco ad esempio all’energia ed alle infrastrutture energetiche». Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, intervenendo all’assemblea annuale di Confindustria Brindisi.

«E' impensabile sulle infrastrutture energetiche che ogni regione vada per la sua strada, perchè - ha aggiunto - è un tema di politica energetica del Paese, e non si può pensare di affrontarlo regione per regione. Così come non possiamo pensare di affrontare in maniera regionale le sfide commerciali. Non possiamo pensare di affrontare da soli colossi come Cina e Stati Uniti». "Vanno fatte delle riflessioni ragionando nel merito. Uno dei problemi di questo Paese - ha concluso - è proprio quello di non entrare nel merito delle questioni, ma si va per ideologia o per slogan».

CONFINDUSTRIA PUGLIA LANCIA UN PATTO PER L'UTILIZZO DEI FONDI UE

Il presidente di Confindustria Puglia, Sergio Fontana, dall’assemblea di Confindustria Brindisi lancia la proposta di «un patto per la Puglia a livello comunale, regionale e nazionale per l’utilizzo dei fondi comunitari, al di là dei localismi o delle appartenenze politiche». All’assemblea erano presenti anche il governatore pugliese Michele Emiliano, e il ministro per il Sud, Raffaele Fitto.

Fontana, nel fare un «plauso alla Regione Puglia per essere stata virtuosa nell’impiegare al meglio le risorse comunitarie 2014-2020, contribuendo positivamente alla crescita del tessuto produttivo pugliese», si dichiara «preoccupato per il blocco di alcuni avvisi se non partirà il Fondo sociale di coesione che darebbe continuità alla programmazione 2021-2027». Per questo Fontana chiede che «insieme ai ministeri competenti si valutino le modalità amministrative più efficaci per l’utilizzo delle risorse del Fsc, garantendo la necessaria continuità nell’utilizzo dei fondi comunitari».
Il presidente Emiliano - evidenzia Confindustria in una nota - ha accolto la proposta di Fontana di dare avvio ad un patto per la Puglia, manifestando la sua disponibilità ad un confronto costruttivo con la regia delle parti sociali. Anche il ministro Fitto - evidenzia ancora Confindustria - ha espresso la disponibilità a un lavoro sinergico per lo sviluppo del Paese.

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