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Brindisi , nelle classi alunni al gelo. Servono immediati interventi

 
Redazione Salento

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Brindisi , nelle classi alunni al gelo. Servono immediati interventi

L’allarme del Pri che cita il caso della scuola elementare Sant'Elia, in via Mantegna, dove il riscaldamento è guasto da giorni

Giovedì 16 Febbraio 2023, 13:05

BRINDISI - Con la stagione invernale non capita di rado, purtroppo, che il riscaldamento nelle scuole sia guasto. Ed anche per quest’anno, le segnalazioni non mancano, a tal punto da indurre il Pri a denunciare insostenibili situazioni.

"In questi giorni in cui si discute della città del futuro e si prospettano grandi progetti capaci di cambiare il volto della città - afferma Alessio Lazzoi, responsabile dipartimento edilizia scolastica e impiantistica sportiva del partito - in alcune scuole continuano a non funzionare gli impianti di riscaldamento con grave nocumento per la salute del corpo docente e dei bambini che le frequentano. Sul tema dello stato dell’edilizia scolastica di competenza del Comune, il Pri è intervento più volte rappresentando spesso una voce nel deserto. Abbiamo in diverse occasioni denunciato come sia stato vergognoso non aver effettuato per tempo i controlli sulla funzionalità degli impianti nelle scuole comunali o, peggio, aver provveduto alla loro trasformazione senza avere certezza sulla loro effettiva entrata in funzione. La conseguenza è che i bambini e lo stesso corpo insegnante stanno pagando sulla propria pelle gli effetti di queste inefficienze accusando sintomi di costipamento che li costringono a disertare le lezioni”.

E’ il caso della scuola elementare di via Mantegna, al quartiere Sant’Elia: “Un plesso scolastico - continua Lazzoi -, ospitato all’interno di una struttura prefabbricata che di per se meriterebbe interventi di riqualificazione, e in cui il riscaldamento continua a non funzionare, nonostante tutti gli interventi fatti per riattivarlo. Probabilmente meglio sarebbe stato sostituire l’intero impianto per tempo con sistemi di riscaldamento dell’aria più moderni. Ma nell’immediato non sarebbe male tornare ad un rimedio antico: le classiche stufe, che almeno consentirebbero al corpo docente e agli alunni di non patire il freddo in attesa di interventi risolutivi”.

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