BRINDISI - E’ bene affidarsi ai latini e sostenere «meglio abbondare che deficere»? O, viceversa, è preferibile seguire l’antico proverbio italiano, secondo il quale «il troppo stroppia»?
A far sorgere il dilemma concorre la toponomastica (verrebbe da dire... rafforzata) presente in via Verona (nel cuore del quartiere Santa Chiara). Sulla parete dell’edificio che sta ad angolo con via Appia il nome della strada è riportato ben tre volte, uno sopra l’altro: in nero su sfondo bianco, in nero su sfondo grigio e, il più recente, sempre in nero ma su targa muraria.
Ora, sicuramente via Verona non è una stradina secondaria (collega la via Appia con viale Porta Pia e le due piazze - Sapri e Curtatone - che rappresentano il cuore pulsante del rione Santa Chiara), ma neppure un’arteria tra le più importanti a Brindisi, a tal punto da meritarsi... tre citazioni. Non sarebbe stato più confacente coprire, o meglio sovrapporre, alla scritta più vecchia la targa muraria più recente, come del resto si è fatto in relazione a tutte (o quasi) le altre vie cittadine?
A vederle così, le tre scritte uguali, danno una sensazione di inutile spreco, soprattutto se si pensa che in varie strade la toponomastica non è presente in corrispondenza di ogni incrocio. E poi sa tanto di paradosso il fatto che sul palazzo posto esattamente di fronte di diciture non ve n’è neanche una.