FASANO - Un autentico inferno: un incendio, che è divampato intorno alle 3 dell’altra notte, ha completamente incenerito tre auto che erano parcheggiate in corso Perrini, a ridosso del marciapiede compreso tra i numeri civici 157-167. La furia delle fiamme non solo non ha risparmiato le tre macchine – una Volkswagen Golf, una Lancia Musa e una Fiat Panda –, ma ha anche arrecato ingenti danni all’immobile adiacente il tratto di strada interessato dal rogo.
I residenti nelle abitazioni sono stati costretti a salire sui terrazzi per mettersi al sicuro in attesa dell’arrivo dei Vigili del fuoco, che sono arrivati dai distaccamenti di Ostuni e Monopoli (Bari). Una donna nell’aprire la porta della sua abitazione che era lambita dalle fiamme ha riportato ustioni alla mano. È stato medicata dal personale di un’ambulanza del 118 che nel frattempo aveva raggiunto il luogo dell’incendio.
L’onda di calore ha danneggiato anche una Fiat Grande Punto che era parcheggiata dall’altra parte di corso Perrini. Una vera e propria Apocalisse.
L’altra notte corso Perrini, che è una delle arterie stradali del centro cittadino, in pochi minuti si è riempita di carabinieri. Ancora prima che i Vigili del fuoco completassero le operazioni di spegnimento delle fiamme e procedessero alla messa in sicurezza dell’intera area interessata dal rogo, i militari dell’Arma si sono messi al lavoro per acquisire quanti più elementi possibili per avviare le indagini. Anche se non hanno trovato tracce di liquido combustibile o di altri inneschi lungo il tratto di strada dove erano in sosta le tre auto incenerite dalle fiamme, i Carabinieri al momento ritengono ipotesi più verosimile quella della matrice dolosa del rogo. Appiccando il fuoco ai veicoli in sosta qualcuno avrebbe inteso recapitare un inquietante messaggio intimidatorio al proprietario di una delle auto o a un suo congiunto. Una delle macchine distrutte dalle fiamme è di proprietà della moglie di un 40enne fasanese che attualmente è detenuto. Se è vero, come è vero, che allo stato delle indagini, ora in fase embrionale, non c’è nulla che colleghi l’avvertimento ad un destinatario ben preciso, è evidente che i carabinieri stanno indagando anche in questa direzione.
Già dalla scorsa notte, mentre le operazioni di spegnimento delle fiamme erano ancora in corso, i militari dell’Arma, coordinati sul campo dal comandante della compagnia cittadina dei Cc, il capitano Massimo Cicala, si sono messi alla ricerca di eventuali immagini registrate da telecamere in funzione nella zona in cui è avvenuto il fatto. Stando a quel (poco) che è stato possibile sapere, la prima ricerca di filmati non è stata particolarmente fruttuosa. Non per questo, però, gli investigatori si sono fermati: la parola d’ordine per i carabinieri è cercare di capire nel più breve tempo possibile cosa potrebbe esserci dietro questo rogo. La fretta di individuare la pista giusta da seguire è dettata dalla volontà di identificare l’autore, o gli autori, dell’incendio e anche dalla determinazione di cercare di evitare che possa esserci una rapida e incontrollabile escalation di questi fenomeni.
Un fatto è certo: se – allo stato delle indagini il condizionale è d’obbligo – si è trattato di un inquietante messaggio intimidatorio, le conseguenze dell’attentato incendiario sono andate oltre quelle che erano le intenzioni dell’autore o degli autori dello stesso. I danni causati dalle fiamme alle abitazioni ubicate a ridosso del tratto di marciapiede dove erano parcheggiate le tre auto incenerite dal rogo, infatti, sono davvero notevoli. C’è addirittura il rischio che all’esito degli ulteriori accertamenti eseguiti dai Vigili del fuoco una o più case vengano dichiarate inagibili. In ogni caso, sarà difficile che tutte le famiglie che vivono nelle abitazioni danneggiate dal rogo dell’altra notte possano trascorrere il prossimo Natale nelle loro case.
In attesa che le indagini imbocchino la giusta direzione già da ieri i servizi di controllo del territorio da parte dei carabinieri sono stati ulteriormente intensificati, soprattutto nelle ore notturne.