ERCHIE - È polemica accesa sul luogo in cui celebrare la «Fiera di Santa Lucia», una delle più attese dell’intera provincia di Brindisi.
«Apprendiamo con sommo stupore dell’ennesima pessima figura dell’Amministrazione comunale della Città di Erchie che, individua per la seconda volta autonomamente e senza nessun tipo di confronto democratico con le associazioni di categoria dopo averne fatto legittima richiesta, il luogo per lo svolgimento della tradizionale e storica «Fiera di S.Lucia del 13 e 14 Dicembre 2022» presso l’Area mercatale sita in zona 167», scrivono in una nota congiunta Tommaso Attanasi, coordinatore provinciale Fiva-Confcommercio, e Salvatore Martina, presidente Casambulanti.
«Una scelta scellerata, priva di un’attenta pianificazione commerciale del territorio assolutamente non condivisibile e che censuriamo totalmente e fermamente sin da subito - proseguono i rappresentanti delle associaizoni -, tenuto conto che, non vi è nessuna emergenza sanitaria in corso per giustificare scelte che snaturano, per storia e tradizione, una Fiera di tutto rispetto in quanto molto accreditata e rispettata non solo dai Cittadini di Erchie ma, anche, dai paesi limitrofi».
Insomma c’è aria di forte disappunto: «La volontà politica che ha contraddistinto negativamente l’operato di questa Amministrazione rispetto agli anni pregressi - aggiungono Attanasi e Martina -, è stata quella di imprimere un duro colpo mortale alla Categoria. Voler a tutti costi il trasferimento degli stalli dal Centro storico, luogo originale attiguo alla Chiesa Santuario di Santa Lucia - spiegano -, alla Zona 167 circa 5 km dalla Città, blindando il tutto nel Dsc (documento strategico del Commercio approvato nel 2020) e trincerandosi dietro la voce “per esigenze sanitarie”, nel momento in cui non vi è ad oggi, nessuno spauracchio del periodo pandemico che avrebbe condizionato tale evento, è da ritenersi una scelta irresponsabile».
E aggiungono: «Di conseguenza a tale volontà premeditata, c’è da dire che con un pizzico di buon senso amministrativo - affermano tra le altre cose i due rappresentanti -, anche se si tratta di un breve periodo, la Città avrebbe potuto ricavare beneficio attraverso un’attenta ed oculata valorizzazione e promozione del territorio coinvolgendo anche esercizi di vicinato e favorendo gli avventori in un eccellente servizio, come accade nella stragrande maggioranza dei paesi limitrofi e non solo».
E proseguono: «Gli operatori commerciali su aree Pubbliche, non possono essere mortificati: non solo per la scelta incomprensibile del luogo ma anche e soprattutto - spiegano fra l’altro sempre Attanasi e Martina - per la beffa ricevuta di dover pure pagare un corrispettivo quale canone unico patrimoniale esorbitante di costi elevatissimi per ciò che riguarderebbe una Fiera di solo due giorni e con prescrizioni inaccettabili a carico esclusivo degli Operatori. Oltre il danno anche la beffa».
E da ultimo gli interrogativi: «Si può ricevere poco tempo prima dell’evento una somma considerevole di circa 200 euro?». Quindi le conclusioni dei due rappresentanti di categoria: «Siamo stanchi di essere trattati in questa maniera da questa Amministrazione: l’unico rammarico sarà sicuramente l’assenza degli operatori che, con grosso dispiacere, in tanti e per la prima volta nella storia, diserteranno una Fiera che avrebbe sortito utili non solo alla Città di Erchie ma all’intero territorio». [red. br.]