BRINDISI - La carenza dei medici al Pronto soccorso dell’ospedale Perrino di Brindisi è solo la punta dell’iceberg di una serie di problemi che affliggono la Sanità pubblica brindisina. A dirlo è il segretario generale della Cgil di Brindisi Antonio Macchia che dopo aver sollecitato ed ottenuto dal primo cittadino di Brindisi la convocazione della Conferenza dei sindaci per il prossimo 1 gennaio apre una vera e propria «vertenza Sanità», invitando a sfruttare l’occasione per non limitare la discussione ad un solo ambito. E lancia anche una sorta di decalogo dei problemi da affrontare con urgenza che, se non saranno discussi, porteranno la Cgil alla mobilitazione di tutto il territorio.
«Bene - esordisce Macchia - la convocazione da parte del primo cittadino Riccardo Rossi, su sollecitazione della Cgil, della Conferenza dei sindaci. Bene la partecipazione al tavolo di discussione della direzione generale dell'Asl Br e dell'assessore regionale alla Sanità Rocco Palese. Ma non ci si limiti, nel corso dell'incontro a parlare e cercare di trovare soluzioni solo per questa gravissima emergenza» ammonisce il segretario generale della Camera del lavoro.
«È il tempo - prosegue - di aprire un confronto a tutto campo su tutto il Sistema sanitario provinciale sul “caso Brindisi”, territorio in cui la Sanità è allo sbando totale. Occorre una presa in carico da parte della Regione e della Asl Br, altrimenti si tratterà del solito “pannicello caldo” che magari potrà produrre qualche flebile beneficio temporaneo se non si affronta la questione nel suo complesso».
E detta i temi dell’agenda.
«A questo scopo, con spirito costruttivo, come Camera del lavoro, segnaliamo un decalogo di emergenze da affrontare ormai da tempo per evitare che la Conferenza dei sindaci si risolva solo in una riunione di buoni propositi prendendo ulteriore tempo e lasciando irrisolti i tanti problemi sul tappeto. Per punti schematicamente: Piano di riordino da completare atteso che sono state attivate molte dismissioni ma non tutte le attivazioni previste; garanzia dei Lea (Livelli essenziali di assistenza); Liste d'attesa infinite con esami addirittura non prenotabili; Sistema dell'emergenza urgenza e 118; organici da adeguare: medici (molti dei quali in fuga), infermieri, personale sanitario; precari della Sanitaservice (64 dei quali ancora in attesa di risposta per un futuro lavorativo)». E ancora: «Rapporto posti letto per abitante (il più basso di tutta la Puglia); Edilizia sanitaria “lumaca” con tanti progetti fermi e il rischio di perdita di ingenti finanziamenti; rifunzionalizzazione degli ospedali di Francavilla Fontana, Ostuni; riorganizzazione e potenziamento dei Pta di San Pietro Vernotico, Mesagne, Ceglie, Fasano e Cisternino; mobilità infraregionale e nazionale. Sono troppi i viaggi della speranza dei brindisini in altre strutture (emblematico il dato emerso dal Registro tumori per la cura delle neoplasie: il 50% dei residenti in provincia di Brindisi si reca fuori per diagnosi o cura); organizzazione della medicina del territorio». La Cgil annuncia battaglia.
«Vigileremo - ammonisce il segretario generale della Camera del lavoro - con attenzione sull'esito dell'incontro previsto per l'1 dicembre prossimo. Da cui ci aspettiamo risposte concrete su tutti questi temi rappresentati. Con la promessa sempre valida che, se non saranno adottate azioni credibili e urgenti, la Camera del lavoro di Brindisi lancerà una grande mobilitazione di tutto il territorio».