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L'appello di Al Bano a Putin: «Fermati con la guerra in Ucraina»

L'appello di Al Bano a Putin: «Fermati con la guerra in Ucraina»

 
Redazione online

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L'appello di Al Bano a Putin: «Fermati con la guerra in Ucraina»

Al Bano

Il cantante di Cellino San Marco torna a parlare del suo rapporto con il leader di Mosca. «Era dalla parte della ragione. Con l’invasione del l’Ucraina è cambiato tutto»

Lunedì 31 Ottobre 2022, 16:09

16:11

BARI - «Caro Putin, so che sei molto “impegnato” in azioni che seminano solo drammi e distruzione e mi sembra anche di capire che non ci sia, da parte tua, alcuna intenzione di mettere un punto a questo grande atto di follia. Ma io qualcosa sento il
dovere di dirtela. Tu che sei il “grande” Putin, tu che sei il capo di Stato ma che sei anche padre; tu che la sera hai la possibilità di andare a dormire nella tua casa, nel tuo letto, sicuramente con i tuoi figli, per un attimo, solo per un attimo, fermati a pensare a coloro i quali si vedono cadere addosso le bombe e che devono fuggire dalla propria casa. Pensa a quei bambini che avrebbero diritto alla vita e che, invece, sono costretti a conoscere la morte, senza avere la possibilità di viversi appieno il “disegno” per cui sono venuti al mondo. Per un attimo, se ci riesci, pensa a questa drammatica verità. Pensa ai dieci comandamenti che, al quinto, recita “non uccidere”: il buon Dio avrà pur voluto dire qualcosa! E poi, se ne sei capace - ed io so che ne sei capace - blocca questa truce follia che, prima di te, è già stata percorsa da Hitler, da Mussolini e da tanti altri. Fermati finché sei in tempo: il mondo ti ringrazierebbe». Un messaggio forte e chiaro quello di Al Bano Carrisi rivolto al leader di Mosca Putin. Il Leone di Cellino San Marco in un'intervista concessa alla neonata rivista Medit, torna a parlare del suo rapporto con il presidente della Federazione Russa e lo fa in occasione di uno dei suoi recenti concerti a Genova. Un live al quale hanno partecipato anche tanti russi ed ucraini, perché la musica ha un grande potere: quello di unire. 

«Reputavo Putin una persona estremamente intelligente e ne sono convinto tuttora – dice Al Bano – Mi addolora constatare che un uomo che è stato candidato al Premio Nobel per la pace ed al quale la rivista america- na “Time” ha dedicato la copertina, nominandolo ‘Uomo dell’anno’, è stato poi capace di mandare un “gigante” come la Russia ad attaccare un “pulcino” quale è l’Ucraina, uccidendo e, nel migliore dei casi, sradicando esseri umani dalla propria terra, dalla propria casa, dalla propria storia. E’ un’assurdità inaccettabile. Peccato, perché lui stava dalla parte della ragione. Poi l’invasione ha cambiato tutto». Da quel momento, dal momento cioè dell’attacco, Al Bano non ha più avuto contatti con Putin: «Ormai ho preso le distanze e, mio malgrado, sono costretto a mantenerle». Ciò che, invece, non è cambiato affatto, è il rapporto di Al Bano col popolo russo: «È un rapporto che va avanti dal 1984 e che, per ora, è fermo al febbraio scorso». Appena ci sarà la pace, Al Bano però tornerà a cantare, sia in Russia che in Ucraina. È una promessa che non vede l’ora di mantenere. 

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