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Al «Perrino» di Brindisi, Oncoematologia ancora senza progettazione

 
Angelo Sconosciuto

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Angelo Sconosciuto

Infiltrazioni di acqua al Perrino di Brindisi

L'ospedale Perrino di Brindisi

Amati: «L’intoppo era la valutazione dei requisiti dell’aggiudicatario e ho sollecitato. Adesso cosa manca?»

Sabato 09 Luglio 2022, 13:01

BRINDISI - Oncoematologia al «Perrino» è passato un anno senza che la questione abbia trovato uno sblocco risolutivo. Il 21 luglio dell’anno scorso, annunciando un’audizione dei vertici Asl in Regione, si diceva che «dopo l’autorizzazione rilasciata dalla Regione Puglia all’utilizzo dei fondi per la realizzazione del day hospital nel reparto di Oncoematologia dell’ospedale “Perrino” di Brindisi, non si avevano notizie sul cronoprogramma» «Ci sono 130 persone circa al giorno - disse il consigliere regionale e presidente della commissione Bilancio, Fabiano Amati - che si curano per malattie oncologiche in spazi improponibili. Una situazione che non si può tollerare e su cui nessuna giustificazione appare plausibile. La realizzazione della nuova struttura, peraltro richiesta a gran voce dalla stessa direzione generale della Asl, è stata autorizzata dalla Regione Puglia da alcune settimane e però non si riesce a sapere un cronoprogramma dettagliato sul procedimento».

Se proprio nelle scorse ore lo stesso Amati ha sostenuto: «Si attende da diverse settimane l’aggiudicazione della progettazione del nuovo Day Hospital di Oncoematologia del Perrino di Brindisi. A che punto siamo? Prima mancavano i soldi e mi sono impegnato a trovarli. Dopo bisognava fare la gara per la progettazione e ho atteso pazientemente. Poi era il tempo della valutazione delle offerte e ho serbato rispettoso silenzio. Alla fine l’intoppo era la valutazione dei requisiti dell’aggiudicatario e mi sono permesso una sollecitazione. E ora? - chiede Amati - Cosa manca ora per l’aggiudicazione e la sottoscrizione del contratto di progettazione? Mi rendo conto di essere fastidioso o addirittura petulante, ma la gente soffre e non posso fare lo spettatore del dolore. L’attuale situazione dell’oncoematologia è insostenibile - sostiene -. Basta affacciarsi e ritorna agli occhi uno spettacolo desolante, ove sembra si siano date convegno la sofferenza e la disorganizzazione. Ho per questo sollecitato ancora una volta il Direttore generale della Asl, nella speranza di poter ottenere il giusto impulso di priorità sugli uffici amministrativi e tecnici».

E non è a dire che l’azione di pressing non sia stata costante. Talvolta c’è stata anche un’azione «a tenaglia» di politica e sindacato, ma niente... Il 17 marzo scorso, all’atto della nuova gestione della Asl, il segretario generale Cgil Antonio Macchia aveva redatto un lungo documento, presentando le emergenze e le opere «incompiute»: tra queste aveva inserito anche «Oncoematologia». Il 26 maggio scorso ancora, sempre ad opera di Amati si segnalavano «le condizioni strutturali sono gravissime» e sollecitando il Rup diceva che le condizioni erano «gravissime e riguardano la difficoltà nell’erogare le prestazioni a persone seriamente malate». «Dopo aver trovato con notevoli difficoltà i soldi per la realizzazione della nuova struttura - aggiungeva - è prioritario correre per l’aggiudicazione della gara di progettazione e l’assegnazione dei lavori. Sarebbe incivile far passare un altro anno, ossia il 2022, senza vedere l’avvio dei lavori. Ho scritto per questo al responsabile unico del procedimento allo scopo di raggiungere l’obiettivo al più presto». Altri mesi sono passati, la corsa non è iniziata e siamo già a metà 2022.

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