Dalle 5 del mattino, per prendere posto, alle 14 per confermare il nuovo medico di famiglia. E nel mezzo il caos totale, con la «sorpresa» - dopo ore di attesa - di dover tornare a casa per un blocco telematico e l’aggravante, ad un certo punto della trafila, di dover attendere fuori la sala d’attesa pur essendo disabile. Sono alcuni dei tratti dell’Odissea vissuta nei giorni scorsi dal signor Cosimo Epicoco, il quale ha voluto raccontare la sua disavventura alla «Gazzetta». La vicenda si è verificata lunedì scorso.
«Ore 5 del mattino - racconta Epicoco - mi devo recare allo sportello anagrafe sanitaria per confermare il mio nuovo medico di famiglia». Ma nonostante la levataccia appena arrivato sul posto «ero già il ventisettesimo».
CONTINUA A LEGGERE SULL'EDIZIONE CARTACEA O SULLA NOSTRA DIGITAL EDITION