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Brindisi, va alla sbarra il gioielliere dei vip pugliesi

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Brindisi, va alla sbarra il gioielliere dei vip pugliesi

Pannofino rinviato a giudizio: «Ha venduto Rolex falsi». Prosciolto il barese Montevago

Sabato 02 Aprile 2022, 09:56

Sarà processato per aver venduto una cinquantina di Rolex ritenuti falsi, orologi di lusso che sono poi finiti al polso di ignari clienti e nelle vetrine di mezza Italia. Il gup di Brindisi, Valerio Fracassi, ha rinviato a giudizio Giuseppe Pannofino, 61 anni, titolare della gioielleria «Lo Scrigno» di Ostuni, accusato di riciclaggio e autoriciclaggio dopo l’inchiesta della Finanza coordinata dal pm Raffaele Casto che nell’aprile 2018 portò sei persone ai domiciliari.

L’udienza preliminare ha fatto cadere due dei capi di imputazione nei confronti di Pannofino, cioè una delle ipotesi di appropriazione indebita e una di riciclaggio aggravato (in concorso con un 45enne di Molfetta, Lorenzo Mannarini, difeso dall’avvocato Nicola Quaranta) per le quali il gup ha disposto il non luogo a procedere. «Il primo step è andato - dice l’avvocato del gioielliere, Francesca Conte di Lecce - dimostreremo a processo l’estraneità a tutti gli altri fatti contestati in una vicenda in cui il dottor Pannofino riveste in realtà il ruolo di parte offesa».

L’indagine, partita a seguito di una verifica fiscale su «Lo Scrigno», ritiene invece che i Rolex venduti da Pannofino erano assemblati con pezzi in parte originali e in parte falsi, in modo da confondere l’acquirente occasionale: il trucco è stato scoperto soltanto dopo aver sottoposto gli esemplari a perizia da parte della casa costruttrice. Il gioielliere di Ostuni ha restituito il denaro agli acquirenti degli orologi di cui è stata accertata la falsità (e che poi sono stati sequestrati e distrutti), tanto che nei suoi confronti si è costituita parte civile soltanto la Rolex. Tuttavia nell’indagine della Procura di Brindisi non è mai stata contestata la truffa (per difetto di querela da parte degli acquirenti) ma soltanto il riciclaggio, cioè la conseguenza della vendita degli orologi falsi.

Il presunto fornitore dei pezzi taroccati con cui sarebbero stati assemblati i Rolex, il pregiudicato tarantino Egidio Saracino, ha optato per il rito abbreviato ed è stato condannato a sei anni, mentre i presunti complici Raffaele Caforio e Maria Pastore (madre di Saracino) sono stati condannati rispettivamente a due anni e sei mesi e due anni e due mesi. Hanno invece patteggiato Maria Pavone e Maurizio Uzzi, accusati di aver provveduto al trasporto degli orologi falsi.

È stato invece prosciolto dalle accuse «perché il fatto non costituisce reato» un altro gioielliere, Vittoriano Montevago, titolare del negozio di orologi usati dell’aeroporto di Bari, che si era approvvigionato da Pannofino e che si è sempre proclamato innocente: «Una giusta sentenza che sancisce la totale estraneità ai fatti contestati - dicono i suoi avvocati, Gaetano e Luca Castellaneta -, estraneità emersa dagli stessi atti di indagine». Il processo a Pannofino comincerà il 12 luglio davanti al Tribunale di Brindisi.

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