FASANO - Nell’anno del Covid, della pandemia e della “vita online” è aumentato in modo esponenziale il numero di fasanesi che sono stati vittime di truffe su internet. I cyber truffatori sfruttano l’incertezza del momento e il fatto che, avendo molto più tempo a disposizione, tutti sono perennemente a caccia dell’affare da fare in rete. Le forze dell’ordine stanno letteralmente facendo “collezione” di denunce-querele sporte da fasanesi che sono stati raggirati sul web.
Cellulari, elettrodomestici (piccoli e grandi), orologi, ma anche auto e mezzi da lavoro, acquistati su internet, pagati (in tutto o in parte) e mai ricevuti: il numero di coloro che rimangono vittime di truffe on line aumenta quotidianamente. Il dato è proporzionale all’aumento delle operazioni di compravendita sui siti internet in questo lungo periodo di pandemia. La “mattanza” non risparmia nessuno: tra coloro che sono stati gabbati da truffatori on line ci sono operai, contadini, studenti, ma anche tanti professionisti. Tutti pensavano di aver fatto un buon affare e poi si sono dovuti scontrare con una diversa realtà: gli avevano rifilato un “pacco”. In questi casi c’è chi, volendo evitare di essere deriso per il fatto di essere stato truffato, decide di non denunciare quello che gli è successo. E’ un errore: è proprio su questo, infatti, che fanno affidamento i truffatori, che così riescono a restare impuniti. La denuncia va sempre fatta. Almeno questo i fasanesi lo hanno capito: si vede dal numero di querele formalizzate.
A “proteggere” i cyber acquirenti non basta neanche il fatto che gli oggetti a cui sono interessati vengano messo in vendita su giganti delle vendite on line. Optime, l’Osservatorio per la tutela del mercato dell’elettronica in Italia, ha messo a punto un decalogo di consigli pratici per i consumatori per evitare (o, almeno, limitare) i rischi connessi ad acquisti fatti su internet. Informazioni utili in un periodo in cui le truffe legate a vendite on line sono in costante aumento. Un campanello di allarme è il metodo di pagamento. Se viene richiesto un bonifico su una carta pregata bisogna stare attenti: il rischio è che, una volta fatta la ricarica, il titolare della Postpay prelevi il contante e scompaia nel nulla. Al più la Polizia, dopo la denuncia del truffato, può risalire all’identità del titolare della carta, ma le probabilità di riavere il denaro sono pari a zero. Bisogna poi prestare attenzione alla scontistica: se c’è una differenza enorme tra il prezzo di mercato del bene proposto in vendita e il prezzo al quale viene venduto ci può essere qualcosa che non va.