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Oria, banca condannata a restituire 100mila euro

 
redazione brindisi

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Oria, banca condannata a restituire 100mila euro

Il giudice ha accolto la richiesta dell’avvocato D’Ippolito per le illegittime pretese dell’istituto di credito

Sabato 01 Agosto 2020, 15:17

ORIA - Lo scorso 29 luglio, il giudice del Tribunale civile di Brindisi Roberta Marra ha condannato una nota banca a restituire più di 100mila euro, oltre spese legali, a un suo ex cliente, un imprenditore di Oria – o, meglio, ai suoi congiunti cui aveva ceduto il credito – dopo averne accertato l’illegittimità delle pretese creditorie relative ad alcuni conti correnti e a un mutuo (ritenuto nullo per difetto di causa) fatto “accendere” per ripianare scoperti di conto risultati inesistenti o, al massimo, inesatti.
Come sempre, quando si parla di rapporti bancari, specie se datati (si parte dal 1998 fino ai giorni nostri), la materia è particolarmente tecnica e complessa, ma riassumendo e attenendosi pur in estrema sintesi al pronunciamento del giudice, che ha accolto in toto le tesi dell’avvocato Giuseppe D’Ippolito, l’istituto di credito negli anni avrebbe approfittato della sua posizione in qualche modo privilegiata per imporre al correntista e mutuatario condizioni ritenute inique, come un mutuo (di fatto, annullato) funzionale alla copertura di uno scoperto che scoperto – conti alla mano – non si è rivelato.

Dall’analisi effettuata anche dal perito d’ufficio, che ha concordato in buona parte con il consulente di parte e influito sulla statuizione dell’organo giudicante, è emerso come non ci fossero accordi su spese e competenze addossate al cliente e come quel mutuo a copertura del debito, in realtà, non andasse accesso, non avendo avuto alcuna ragion d’essere. Da qui la decisione del giudice che ha accolto l’istanza dell’avvocato Giuseppe D’Ippolito.

La questione, peraltro, potrebbe riguardare da vicino anche altri cittadini che magari si saranno trovati nelle stesse condizioni dell’imprenditore di Oria.

Il giudice, dunque, si è espresso per la restituzione della somma che la parte civile ha ritenuto giusta e che era stata sollecitata dall’avvocato D’Ippolito.
[el. zanz.]

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