Questa mattina la Guardia di Finanza di Brindisi ha arrestato cinque persone e ne hanno sottoposta una all'obbligo di dimora. Tra le persone coinvolte, 5 appartengono alla Marina Militare Italiana. L’ordinanza è stata emessa dal Gip del Tribunale di Brindisi, a carico di Marco Corbisiero, 44 anni, che si trova in carcere, Hamza Mohamed Ben Abulad, 39 anni, Roberto Castiglione, 47 anni, Antonio Filogamo, 44 anni, Antonio Mosca, 41 anni, tutti ai domiciliari, e Mario Ortelli, 40 anni, che ha l'obbligo di dimora. Tutti sono gravemente indiziati, a diverso titolo, per contrabbando pluriaggravato di tabacchi lavorati esteri, e di farmaco Cialis di provenienza estera, di imbarco arbitrario di merci di contrabbando sulla nave militare Caprera, di peculato d’uso, di istigazione alla corruzione, di corruzione per atti contrari ai doveri dell’ufficio, e di falso ideologico.
I fatti sarebbero stati commessi nel contesto della missione internazionale “Operazione Mare Sicuro”, svolta dalla nave Caprera della Marina Militare italiana nel porto di Tripoli, in Libia, dal 31 marzo del 2018 fino al 12 luglio. Nell'ambito di quella missione, Corbisiero aveva rivestito il ruolo di ufficiale tecnico della Marina Militare: la nave Caprera era giunta nel porto di Brindisi il 15 luglio 2018, da Tripoli, senza scali intermedi. Si ritiene che Corbisiero, Ben Abulad, Castiglione, Filogamo e Mosca abbiano organizzato l’imbarco ed il trasporto dal porto di Tripoli a quello di Brindisi di 774 chilogrammi circa di tabacco lavorato estero di contrabbando e di Cialis, sbarcati sulla banchina Garibaldi del porto di Brindisi nella prima mattina del 15 luglio 2018.
Si ritiene che i prodotti di contrabbando fossero destinati alla vendita agli appartenenti alla Marina Militare di Taranto ed anche a estranei. Corbisiero è anche indiziato per aver corrotto il personale imbarcato sulla nave: avrebbe offerto tabacco non ancora scaricato per comprarne il silenzio e la mancata denuncia alla locale Autorità giudiziaria dell’introduzione del carico. Corbisiero avrebbe anche organizzato il trasporto del carico agli uffici della Marina Militare di Taranto, con un mezzo con le insegne della Marina, condotto da Ortelli.
MM, PIENO SOSTEGNO A MAGISTRATURA - «La Marina militare segue con la massima attenzione gli sviluppi della vicenda giudiziaria ed esprime il pieno sostegno per il lavoro svolto dalla Magistratura». E’ quanto si legge in una nota dello Stato maggiore della Marina a proposito dell’inchiesta relativa al ritrovamento di scatoloni di tabacchi su nave Caprera, lo scorso 15 luglio 2018, che ha portato a 5 misure cautelari nei confronti di altrettanti militari che all’epoca erano imbarcati sulla nave. Un’inchiesta, sottolinea la Forza armata, «scaturita proprio da una segnalazione del comando di bordo».
«Sin dall’inizio di questa vicenda - si legge ancora nella nota - la Marina Militare ha posto in essere una limpida ed accurata opera di controllo, volta alla repressione di eventuali comportamenti illeciti, come dimostrano le azioni poste in essere dallo stesso comandante pro tempore di nave Caprera».