In una sorta di caveau, ricavato all’interno della sua auto (una Renault Modus), i carabinieri hanno trovato 46mila euro in contanti. Il ritrovamento del denaro ha fatto scattare la perquisizione a casa di Sergio Pirozzolo, 60 anni, brindisino, ex finanziere in forza alla Dia, oggi imprenditore edile. Dopo che i carabinieri hanno trovato, all’interno di un garage in uso all’imprenditore, un bilancino di precisione (per antonomasia è uno strumento di «lavoro» indispensabile per ogni pusher che si rispetti) su cui c’erano tracce di cocaina, Pirozzolo è finito in carcere con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di droga.
L’imprenditore è stato fermato da una pattuglia dei carabinieri della stazione di Brindisi centro in viale Aldo Moro.
Si trattava di un controllo di assoluta routine. C’è stato qualcosa, però, nel comportamento di Pirozzolo che ha insospettito i carabinieri. I militari dell’Arma hanno annotato nella loro relazione di servizio che «l’automobilista è apparso da subito alquanto nervoso e insofferente, elementi che hanno portato alla perquisizione del veicolo. L’attività di ricerca nella vettura ha permesso di rinvenire sotto il sedile anteriore lato passeggero un doppio fondo contenente la somma contante di 46.000 euro».
In tasca l’imprenditore aveva ulteriori 800 euro.
In relazione al possesso di una somma così cospicua, il 60enne brindisino ha fornito versioni contrastanti, tra le quali quella che i 46mila euro rappresentano tutti i suoi risparmi. Nella considerazione che l’ingente somma potesse essere riconducibile ad attività illecite, nello specifico correlate al traffico di sostanze stupefacenti, i carabinieri hanno proceduto ad effettuare una perquisizione nell’abitazione dell’imprenditore edile. Nel corso dello svolgimento del controllo gli investigatori dell’Arma hanno trovato cinque bilancini digitali di precisione. Uno, per l’appunto, era sporco di cocaina.