È diventata, purtroppo, una situazione diffusa in diversi ambulatori e Centri unici di prenotazione (Cup), quella di trovarsi dinanzi ad un operatore che al tentativo del cittadino di prenotare un controllo medico replica che non è possibile. Una risposta illecita perché, secondo quanto previsto dalla legge 266 del 2005, è vietato alle Asl e agli ospedali di sospendere l’attività di prenotazione delle prestazioni (fenomeno delle cosiddette liste di attesa bloccate, agende chiuse).
Ed è invece quello che è accaduto ad un cittadino di Ceglie Messapica che, alla richiesta di prenotazione di un eco-addome con ricetta bianca alla Asl di Brindisi, peraltro un malato oncologico con codice 048, si è sentito rispondere che l’unica soluzione possibile era quella di effettuare l’accertamento diagnostico a San Pietro Vernotico, ossia quasi a 60 km di distanza dalla sua città di residenza. Tutto ciò potrebbe non destare polemiche se non fosse che, alla richiesta del signor Donato, presso il Cup di Ceglie Messapica, di valutare altre strutture sanitarie della provincia o, anche, fuori della stessa, gli è stato risposto che il portale di prenotazione non consentiva questa verifica.
«Il sistema informatico - si chiede Donato - è fatto in modo da non poter dialogare tra le Asl di diverse province dove vi sono strutture sanitarie nel giro di 10,15 km? Ed ancora, le liste non dovrebbero essere sempre aperte e a scorrimento temporale senza soluzione di continuità?».
Ma prima di arrivare al Cup messapico nel pomeriggio del 2 maggio, il signor Donato, già dal 26 aprile ha provato a prenotare l’ecografia dal Portale Sanità, sempre con la stessa richiesta bianca e sempre presso le strutture della Asl di Brindisi.
«Dopo essermi regolarmente autenticato - racconta - e dopo aver caricato i dati della ricetta, fatto tutte le scelte, confermando, è venuto fuori un messaggio di errore che invitava a riprovare più tardi. Questo sempre sino al pomeriggio del 2 maggio. Nel frattempo il 29 aprile mi sono recato più volte al Cup di Ceglie Messapica ricevendo sempre la stessa risposta, «non è possibile fare le prenotazioni con ricetta bianca, portale bloccato».
E ancora: «Ho fatto presente il disservizio al Portale Sanità ed all’URP di Brindisi. Dal Portale Sanità ho ricevuto una email con la quale mi si chiedeva di inviare tutti i passaggi effettuati e che avrebbero trasmesso il tutto ai tecnici. Ho trasmesso al Portale le immagini dei passaggi che ho fatto per cercare di prenotare on line ma sta di fatto che nulla è cambiato e che le segnalazioni fatte non hanno portato a nessun risultato».
E conclude: «Ho il diritto costituzionale a ricevere assistenza da parte delle strutture pubbliche e chi è preposto ha l’obbligo di farle funzionare senza creare disagi ai cittadini con problemi di salute».