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A Cellino San Marco (Br)
Domenico Mongelli
18 Settembre 2018
Ladri in “casa” di Al Bano: sono state rubate, tra le altre cose, centinaia di bottiglie di vino prodotto nelle tenute di Cellino San Marco, un robot per la pulizia della piscina e un’affettatrice.
Il colpo è stato messo a segno la notte scorsa. Per accedere alla tenuta i ladri sono passati dal muro di recinzione retrostante la piscina. La circostanza che in questi giorni nell’albergo ci sono ancora decine di ospiti non ha rappresentato alcun deterrente per gli autori del furto. Il vino – in tutto gli ignoti ladri hanno portato via 92 cartoni – era conservato nella torretta che sorge proprio nei pressi della piscina. Preso il vino, i ladri – nessun dubbio sul fatto che un colpo del genere è opera di più persone – lo hanno trasportato all’esterno della tenuta e, aperti i cartoni, hanno caricato sul mezzo con cui avevano raggiunto la “casa” di Al Bano le sole bottiglie. Gli involucri in cartone li hanno lasciati all’esterno della struttura. Nel bottino del furto figurano anche un robot per piscina e una affettatrice.
Il furto è stato scoperto dal personale in servizio nella tenuta della famiglia del cantante ieri mattina, di buon’ora. Immediatamente è partita la segnalazione alle forze dell’ordine.
Albano non c’era. L’altro ieri è volato a Milano, da dove ha proseguito per l’estero. E’ stata la sua segretaria, ieri mattina, ad informarlo di quello che era successo.
Non è la prima volta che le tenute della famiglia Carrisi, ubicate a Cellino San Marco, finiscono nel mirino dei ladri. Nel maggio scorso, ignoti ladri avevano sradicato le piante di ortaggi, messe a dimora da pochi giorni, che Albano Carrisi fa utilizzare per la preparazione delle pietanze che vengono servite nel ristorante “Don Carmelo”. Il furto è avvenuta all’interno della masseria “Mea”, ubicata nei pressi delle tenute della famiglia Carrisi.
Qualche giorno prima erano stati rubati gli attrezzi da lavoro utilizzati per gli interventi di pulizia del bosco di Curtipitrizzi, che è il bosco delle tenute della famiglia Carrisi. Quel bosco è meta di gite di vacanzieri provenienti da ogni angolo della Puglia e anche da altre regioni del Meridione d’Italia.
“Sono molto amareggiato – è stato il commento di Albano appena è stato informato dell’accaduto – per quello che è successo. Io continuo ad investire in questa terra, la amo, cerco di valorizzarla al massimo, ma di fronte a fatti del genere, che colpiscono Albano, coma anche tante altre persone, mi cadono le braccia. Questa terra ha bisogno di altro per crescere e non certamente di questo”
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