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Farmacia comunale a Brindisi
Corte Conti chiede 500mila euro

 
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Farmacia comunale a BrindisiCorte Conti chiede 500mila euro

Presentato il conto all'ex sindaco Consales, ai consiglieri comunali, ai dirigenti e ai revisori dei conti

Sabato 15 Settembre 2018, 11:15

Oltre mezzo milione di euro da versare nelle casse del Comune. È la somma - per la precisione 535.440 euro - che la Procura della Corte dei Conti ha quantificato a titolo di danno erariale e ha posto a carico dell’ex sindaco, dei consiglieri di maggioranza e di opposizione e di dirigenti e funzionari comunali, tutti “rei” di aver salvato le due farmacie comunali con apposite delibere degli anni 2013 e 2014. Un “salvataggio” che la Corte dei Conti ha ritenuto «inutile, illegittimo e irrazionale», trattandosi di una società in perdita sin dal 2007. Da qui, l’ipotesi di danno erariale configurato dall’organo giurisdizionale che ora ha presentato il conto ai diretti responsabili di quell’operazione.

Nello specifico, oltre 19mila euro dovranno essere versati dall’allora sindaco Mimmo Consales e dai consiglieri Luciano Loiacono, Salvatore Valentino, Enrico Latini, Salvatore Giannace, Massimiliano Cursi, Ferruccio Di Noi e Riccardo Rossi (attuale sindaco), oltre che dal dirigente Angelo Roma e dai revisori dei conti Vittorio Dell’Atti e Massimo Mangiameli (che dettero l’ok dal punto di vista tecnico-contabile). Oltre 17mila euro è quanto dovranno versare invece i consiglieri comunali Antonio Monetti, Antonio Muccio, Cosimo Elmo, Lucio Licchello, Cosimo D’Angelo, Giampiero Epifani, Giuseppe De Maria, Maurizio Colella, Antonio Manfreda, Antonio Pisanelli, Francesco Cannalire, Massimiliano Oggiano e Mauro D’Attis, il dirigente Antonio Gagliani, e il revisore dei conti Rita Saracino. Infine, oltre due mila euro per i consiglieri Antonio Elefante, Giuseppe D’Andria, Antonio Ferrari, Massimo Pagliara, Raffaele Iaia, Francesco Renna, Luigi Sergi e Giampiero Pennetta e per la dirigente Mirella Destino.

Tutti hanno 45 giorni di tempo per presentare le loro deduzioni e potersi difendere.

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