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Rapinatore brindisino evade
per amore: finisce in cella

 
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Rapinatore brindisino evadeper amore: finisce in cella

Controlli del Cc a Brindisi

Il giovane era fuggito da una comunità Arcobaleno di Lecce: i carabinieri l'hanno preso a casa della sua amorosa

Mercoledì 11 Luglio 2018, 19:29

Il giudice lo aveva messo agli arresti domiciliari nella comunità “Arcobaleno” di Lecce e lui è evaso per tornare a Brindisi. Domenico Di Santantonio, brindisino di 28 anni, è stato rintracciato dai carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Brindisi a casa della convivente. Il 28enne è stato arrestato e condotto nel carcere di Brindisi.
Quando sono arrivati a casa della convivente di Di Santantonio i carabinieri hanno circondato l’abitazione e suonato al campanello senza ricevere alcuna risposta. «In quel frangente – spiegano gli stessi carabinieri – il personale appostato sul lato posteriore dell’abitazione ha udito alzarsi la tapparella della camera da letto dell’appartamento posto al piano rialzato e attraverso il terrazzino di pertinenza l’evaso ha accennato la fuga attraverso i balconi confinanti. Accortosi della presenza degli investigatori, che gli hanno intimato di fermarsi, ha desistito rientrando nell’appartamento e aprendo la porta ai militari che lo hanno dichiarato in stato di arresto».
La “fuga” del 28enne brindisino, iniziata il 3 luglio scorso, è così terminata. Di Santantonio era stato collocato nella comunità Arcobaleno, agli arresti domiciliari in sostituzione della custodia cautelare in carcere, in ottemperanza al provvedimento del gip del Tribunale di Taranto del 20 giugno scorso. I reati che gli vengono contestati sono rapina aggravata in concorso con l’uso delle armi, violazione degli obblighi inerenti la sorveglianza speciale, nonché concorso nella detenzione di una pistola utilizzata per la commissione della rapina. I fatti risalgono al 3 febbraio scorso, allorquando, in una gioielleria di Sava (Taranto), si è verificata una rapina a mano armata da parte di due giovani, entrambi a volto scoperto, che si sono poi dileguati a piedi facendo perdere le proprie tracce. Sul posto è giunto subito il personale della locale stazione carabinieri che ha eseguito un sopralluogo, acquisendo i filmati delle telecamere del sistema di videosorveglianza della gioielleria. Da una prima disamina delle immagini, si è appurato che i due malfattori, una volta entrati nel negozio di preziosi, simulando di voler effettuare un acquisto di gioielli, hanno indotto la titolare ed il coniuge a mostrare loro dei braccialetti in oro. Ad un tratto, uno dei due ha estratto una pistola dal giubbotto e, sotto la minaccia dell’arma, ha intimato ai commercianti di non muoversi. Nel frattempo, l’altro rapinatore, scavalcato il bancone di vendita, si è impossessato di monili per un valore di 10.000 euro. [m. mong.]

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