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A Brindisi lidi privati fuorilegge: e il Comune non sa che esistono

 
Pierluigi Potì

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Pierluigi Potì

costa brindisina

Un tratto della costa brindisina

La bella stagione si avvicina e sul tappeto ecco i problemi: ancora non effettuata la pulizia delle spiagge, strutture non a norma, costa con pericolo di smottamento

Sabato 19 Maggio 2018, 18:56

20 Maggio 2018, 08:55

Anche se il maltempo di questi giorni ha (ri)allontanato i brindisini dal mare, l’estate è ormai alle porte e sul litorale a nord di Brindisi fervono i preparativi per una nuova stagione balneare. Come, però, accade ogni anno, luci e ombre si addensano lungo i 13 chilometri di costa e di mare, riproponendo vecchie problematiche che tardano a risolversi.

PULIZIA - In relazione a tale aspetto, si può dire che luci e ombre si... bilanciano, perché se, da un lato, l’opera radicale di pulizia delle spiagge è stata già effettuata (sia pure con un po’ di ritardo), dall’altro restano tuttavia alcuni tratti di arenili non del tutto sgombri di alghe e detriti. L’esempio più tangibile è offerto dalla porzione di spiaggia libera contigua al Granchio Rosso, dove è ben visibile la presenza di cumuli di posidonia a due passi dalla battigia, unitamente a detriti di mare sparsi qua e là. Per il resto, invece, il quadro è abbastanza incoraggiante, sebbene qualche “macchia” sia riscontrabile anche procedendo verso nord. L’auspicio è che, in concomitanza dell’inizio ufficiale della stagione balneare, si colmino anche queste piccole lacune, in modo da rendere presentabile ogni “spicchio” di litorale.

LIDI NON A NORMA - Altro “tallone d’Achille” contro il quale il Comune combatte da anni è il mancato adeguamento alla normativa in materia edilizia. Malgrado i ripetuti solleciti, qualche stabilimento balneare non è ancora a norma in relazione alla presenza di manufatti abusivi e in cemento e l’Amministrazione, anche per l’estate in arrivo, si è adoperata nel far presente ai concessionari la necessità di adeguarsi alla legge. Attualmente, fanno sapere da Palazzo di Città, sono 3-4 i lidi privati non confacenti alle aspettative: in due casi, addirittura, le spiagge private per il Comune... neppure esistono, mentre in un altro paio di ipotesi i titolari si ostinano a non conformarsi alle direttive impartite dall’amministrazione. Inutile aggiungere che, sotto questo profilo, si prospetta un’altra stagione di contenziosi amministrativi, come del resto ormai avviene ogni estate.

TRATTI DI COSTA INTERDETTI - È, di gran lunga, la nota più dolente. Sebbene non se ne parli più come prima, l’ordinanza di interdizione di ampi tratti di litorale (resasi necessaria dopo la morte avvenuta nel 2012 del ricercatore tarantino, travolto dalla falesia sgretolatasi per via dell’erosione costiera) è ancora vigente (come, del resto, testimoniano i cartelli di avviso relativi al pericolo di smottamento) e ciò in quanto, a seguito dei lavori di rimodulazione e messa in sicurezza della falesia (peraltro ultimati ormai da un anno), non c’è stato ancora il definitivo “collaudo” da parte dell’Autorità di Bacino e, sebbene sia previsto a breve un tavolo tecnico propedeutico all’opportunità di rivedere le tabelle di pericolosità geomorfologica (il famigerato Pg3 che interessa ampi tratti della costa), a quanto pare l’iter procedurale è ancora lungo e di certo richiederà ancora diversi mesi di attesa. 

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