Roma, 22 set. (Adnkronos) - Domani mattina alle 11, dopo sette mesi, si riunisce la Direzione del Pd. La convocazione a ridosso dal voto nelle Marche e dell'avvio della tornata elettorale di autunno, ha provocato nei giorni scorsi malumori nella minoranza dem. Da tempo l'area riformistia, da giugno dopo il flop referendario, chiedeva un'occasione di confronto interno al Pd. L'occasione però non sarà quella di domani. "Sarà una direzione elettorale, praticamente senza dibattito", la previsione. Nonostante questo la minoranza, nel complesso, sarà presente.
Compresi esponenti dello 'zoccolo duro' che non hanno partecipato sabato all'assemblea di Energia Popolare, come presa d'atto di una distanza da Stefano Bonaccini a cui si imputa di non aver saputo dare voce all'area riformista e di essere troppo 'appiattito' sulla segretaria Elly Schlein. Ci saranno Lorenzo Guerini, Simona Malpezzi che proverà a collegarsi impegnata in una missione istituzionale all'estero. Ci sarà Lia Quartapelle che spiega: "Non abbiamo partecipato sabato, ma partecipiamo domani ovviamente".
Ma senza aprire il dibattito sulle questioni interne. Riassume un big dell'area riformista: "Per quanto mi riguarda, non interverrò. Una direzione a quattro giorni dal primo di una serie di voti regionali non è l’occasione per discutere. Si sostengono i nostri candidati e si chiama all’impegno corale per farli vincere. Mi sembra normale". Detto questo, i malumori restano. Osserva un altro esponente della minoranza: "Nessuno vuole sabotare la campagna, siamo tutti impegnati pancia a terra a sostegno dei candidati" quindi "anche questa non sarà la direzione in cui poter discutere. Ma il tema resta: quanto è importante per un partito che si dice democratico, discutere?". Il confronto insomma è solo rinviato.