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«Barletta non è come Gomorra»: il sindaco Cannito al contrattacco

 
Adriano Antonucci

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Adriano Antonucci

«Barletta non è come Gomorra»: il sindaco Cannito al contrattacco

Il clima di insicurezza in città preoccupa cittadini ed opposizioni

Domenica 06 Luglio 2025, 14:28

BARLETTA - «Barletta non è Gomorra. Chi mi insulta per ciò che accade è un “poveraccio.” Il problema non è il sindaco, serve rispetto per la città».

Cosimo Cannito non ci sta. Per Barletta sono stati giorni complicati: ad inizio settimana i due arresti per estorsione aggravata dal metodo mafioso agli ambulanti impegnati nella fiera della festa patronale, poi, nel pomeriggio di venerdì, la sparatoria sul braccio di Levante con il ferimento di un 30enne alla coscia.

La preoccupazione dei cittadini cresce, ma il primo cittadino non accetta la descrizione di Barletta come città criminale e, respingendo gli attacchi circa le sue responsabilità, ha voluto tracciare quello che, per lui, è il quadro reale della situazione. «L’amministrazione - ha affermato Cannito - è presente, come sempre. Ma vorrei dire una cosa chiara a chi mi insulta: il problema non è il sindaco. L’ordine pubblico non è competenza del primo cittadino, ma dello Stato. Infatti, mi sono subito messo in contatto con il prefetto per chiedere la convocazione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica».

La richiesta al Prefetto è finalizzata a comprendere quale sia «lo stato della città», ma, ha precisato Cannito, «Barletta non è Gomorra. È sbagliato omologarla alle città criminali. Ha gli stessi problemi di tante altre realtà, anzi forse anche meno. Serve rispetto per Barletta, non fango gratuito».

Il sindaco non ha nascosto la presenza di problemi come «i rifiuti buttati ovunque, i muri imbrattati da graffiti di dubbio gusto», senza dimenticare, naturalmente, un consumo di droga «che interessa tutte le classi sociali favorendo le attività degli spacciatori», ma, allo stesso tempo, ha rivendicato come Barletta sia «una città in cui si vive, e si vive anche bene».

Infine, una nota di orgoglio. «Secondo la Fondazione Etica - ha sottolineato il primo cittadino - Barletta è la prima città in assoluto per carico fiscale più basso. Non lo dico io, lo dicono i dati. Questo dimostra che le amministrazioni comunali, non solo la mia, hanno saputo tenere in ordine i conti pubblici. Ed è fondamentale: significa che il denaro dei cittadini è rispettato. Guardiamoci attorno e confrontiamo i bilanci. Barletta è un esempio».

opposizioni all’attacco Le parole del sindaco non sono, naturalmente, passate inosservate. La capogruppo del Partito Democratico, Rosa Cascella, con un post sui propri canali social, ha sottolineato, non senza sarcasmo, come «mentre la città viene sconvolta da omicidi, estorsioni e sparatorie, e chi si mostra preoccupato viene definito poveraccio, il sindaco Cannito ci informa che i veri problemi da affrontare sono l’abbandono di rifiuti e i muri imbrattati dai graffiti».

In precedenza, ad intervenire era stato il segretario cittadino della lista Emiliano Sindaco di Puglia, Gennaro Rociola. «Barletta ha paura, ma si tace. Qualcosa qui non va, è evidente, ma - ha sottolineato Rociola - non si fa nulla». Tanti gli interrogativi rivolti alle istituzioni dal segretario della civica di centrosinistra. «Cosa si fa a Barletta? Quali provvedimenti sta adoperando il Prefetto? Cosa sta facendo l’assessore ai lavori pubblici, ha controllato se tutti gli impianti di illuminazione funzionano e sono adeguati? Cosa si sta facendo per i giovani e per le periferie? Cosa si sta facendo per la legalità?». In attesa di ricevere risposte, Rociola ha evidenziato come, a suo parere, sia evidente che «la città ha paura e si sta perdendo la bussola, si sta andando fin troppo oltre».

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