Sabato 06 Settembre 2025 | 11:05

Trani, nell’ex bottega confiscata sorgerà un centro famiglie

 
Nico Aurora

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Nico Aurora

Trani, nell’ex bottega confiscata sorgerà un centro famiglie

Il bene sul lungomare Colombo sarà co-gestito da Comune e Procura. Accoglieràs ervizi legati a tutti i reati ascrivibili al Codice rosso, ma anche comunali

Lunedì 25 Novembre 2024, 12:54

TRANI - «È una sorta di utilizzo condiviso sul quale noi amministrazione comunale e Procura della Repubblica stiamo lavorando insieme. È un progetto che stiamo scrivendo a quattro mani per il migliore riutilizzo possibile di un altro bene confiscato alla mafia: servizi legati a tutti i reati ascrivibili al Codice rosso, ma anche comunali». Così il sindaco di Trani, Amedeo Bottaro, a pochi giorni dal Consiglio comunale che giovedì prossimo, 28 novembre, approverà l’acquisizione gratuita al patrimonio indisponibile del Comune di un bene confiscato alla criminalità organizzata al civico 56 del lungomare Cristoforo Colombo.

Gli spazi di cui si parla sono al piano terra di un fabbricato completato intorno al 2005. Un imprenditore di Andria li acquistò per destinarli ad attività commerciale di calzature e pelletteria. Il negozio, dopo alterne vicende e fortune, chiuse circa dieci anni fa senza mai più riaprire. Quella unità immobiliare è stata poi confiscata e il Comune di Trani aveva manifestato formale interesse per acquisirlo per destinarlo a «Centro famiglie». La chiusura del procedimento di confisca dell’immobile è avvenuta a gennaio 2023, quando la sede secondaria di Reggio Calabria dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata comunicava a Palazzo di città che, nell’ambito della procedura di confisca in danno di quel cittadino, era stato definitivamente confiscato - fra gli altri beni - quel negozio bottega sito sul lungomare di Trani. Pertanto la stessa agenzia chiedeva al Comune di produrre una manifestazione di interesse alla sua acquisizione, specificando le finalità di utilizzo, la tipologia di gestione e le fonti finanziarie per garantire la progettualità definita.

Durante le varie conferenze dei servizi anche la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani aveva manifestato interesse all’acquisizione di quell’ampio locale. Tuttavia, a seguito di diverse riunioni di coordinamento, sindaco e procuratore concordarono, previa acquisizione del bene da parte del Comune, di procedere ad una sua co-gestione e co-utilizzo, supportati da appositi protocolli e convenzioni, per la realizzazione di un centro servizi per le famiglie e/o mediazione familiare.

Il progetto in accordo con la Procura darà priorità alle seguenti prestazioni: spazio neutro, quale contenitore qualificato e protetto idoneo alla gestione degli incontri fra bambini e genitori; mediazione familiare, a sostegno della riorganizzazione delle relazioni familiari per aiutare le parti a trovare le basi di accordi durevoli e condivisi, che tengano conto dei bisogni di ciascun componente della famiglia e particolarmente di quelli dei figli; promozione e sviluppo all’affido familiare, con interventi che sensibilizzino il territorio cittadino all’affido e attivino le prime fasi di informazione, preparazione e acquisizione di consapevolezza da parte delle famiglie; supporto alle famiglie adottive, attraverso il potenziamento dei percorsi di accoglienza nelle diverse modalità e tipologia, secondo il modello di intervento definito dalle linee di indirizzo nazionali per l’affidamento familiare.

L’immobile «si presenta in buono stato di manutenzione - si legge in delibera - e può essere utilizzato entro un breve termine dall’assegnazione». Tuttavia diventa necessario inframmezzarlo e, a tale scopo, serviranno opere edili ed impiantistiche che la giunta stima in 250mila euro, esclusi gli arredi la cui quantificazione e acquisto saranno definiti in un secondo momento.

Il percorso è ufficialmente avviato e Trani si prepara ad avere il quarto bene confiscato alla criminalità organizzata. In precedenza erano passati alla comunità i seguenti immobili: l’ex ristorante di Salvatore Annacondria sul porto, diventato sede decentrata della Polizia locale presso la darsena ed ufficio dello stesso porto turistico; il capannone di Salvatore Annacondia sulla litoranea di ponente, ribattezzato «Controvento» ed affidato alla cooperativa Oasi 2 per realizzarci una comunità residenziale di recupero dalle tossicodipendenze, oltre che prossimo a diventare pure cantiere navale; la palazzina di piazza Mazzini intitolata a Paolo Borsellino, divenuta sede della Polizia giudiziaria della Procura di Trani.

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