ANDRIA - Prosegue, anche se a rilento, l’iter per la realizzazione del ponte a scavalco sulla strada provinciale 1 «Trani-Andria». L’unica novità rilevante in circa un anno e mezzo dall’aggiudicazione della gara per la costruzione è arrivata il 4 settembre scorso quando la Provincia di Barletta-Andria-Trani ha inoltrato alla Regione Puglia il progetto definitivo per la cosiddetta valutazione preliminare sulla Via e cioè la valutazione di impatto ambientale. Si tratta di un documento essenziale per procedere alla realizzazione dell’opera attesa da sette anni e per cui cinque anni fa c’è stato il via libera del finanziamento della giunta regionale.
Del ponte e di questa richiesta della Provincia Bat si parla in una determinazione dirigenziale del 7 novembre 2024, quando l’ente ha impegnato circa 400 euro per gli oneri istruttori della pratica.
Una macchina burocratica complessa se si considera che a marzo del 2023 è stata aggiudicata la gara ed a maggio dello stesso anno è stato formalmente stipulato il contratto di appalto dopo che circa due anni prima era stato approvato un progetto definitivo dal costo complessivo di 3milioni e 900mila euro.
Nei primi mesi del 2024 si è parlato di progetto esecutivo presentato dai soggetti vincitori dell’appalto, successivamente però si attendeva la validazione da parte della Provincia Bat e tutta una serie di documenti come la VIA di cui si parla in questa determina. Un aspetto senz’altro positivo è quello che non sarà necessario procedere successivamente ad alcuna procedura espropriativa visto che le aree su cui sorgerà il ponte sono tutte già di proprietà dell’ente provinciale.
Riavvolgendo rapidamente l’intera vicenda, l’opera fu stralciata, a causa dell’aumento dei costi, nel corso dell’ammodernamento di circa 4 chilometri della provinciale Andria-Trani, lavori terminati nel 2017.
Da allora si è tanto parlato del ponte a scavalco soprattutto per i circa 300 imprenditori e coltivatori che lavorano nel territorio tra Andria e Trani e che sono costretti ormai da anni a tragitti più lunghi per entrare o uscire dalle loro proprietà non essendoci il ponte a metà strada che consente, ad esempio, l’inversione di marcia. Ma nel corso degli anni l’opportunità data dalla Regione Puglia con quel finanziamento da circa 4 milioni di euro non è stata sfruttata appieno con uno svuotamento di risorse umane nella Provincia Bat che ha effettuato continui cambi di rup e componenti di commissioni. La sensazione è che si possa arrivare certamente all’obiettivo finale, ma in quali tempi?