TRANI - Non ci sarà alcuna anatra zoppa in Provincia. Può così sorridere, così come aveva fatto davanti ai fotografi, imbucando la sua scheda votata nell’urna, il presidente Bernardo Lodispoto, rieletto per un quadriennio lo scorso 3 dicembre 2023 e che adesso potrà contare su una maggioranza di sette consiglieri (con il voto diventano otto) del suo stesso colore politico, vale a dire di centrosinistra.
È questo il dato che emerge dalle elezioni del consiglio provinciale ieri a Trani, presso la sede della Bat in via Andria, al termine di una consultazione che ha visto votare 201 fra sindaci e consiglieri comunali, su 209 aventi diritto, con una percentuale di affluenza del 96,1%.
Nello specifico la lista del centro-sinistra «Per la Bat», che schierava undici candidati su dodici disponibili, all’esito dello scrutinio ha raccolto la maggioranza dei dodici seggi in palio. Per la neo-compagine di governo sono risultati eletti, con relativa città e voto ponderato: Lorenzo Marchio Rossi (Andria), 8265; Rosa Tupputi (Barletta), 6930; Pasquale Di Noia (Spinazzola), 6909; Salvatore Lattanzio (Margherita di Savoia), 6805; Federica Cuna (Trani) 6768; Fabio Capacchione (San Ferdinando), 6523; Angela Ludovico (Spinazzola), 6047.
Per la minoranza di centrodestra entrano in consiglio: Michele Nobile (Minervino), 8071; Michele Vitrani (Canosa), 7083; Gennaro Calabrese (Barletta), 6283; Michele De Noia (Bisceglie), 5723; Giovanni Di Leo (Trani), 5719.
Da segnalare il sacrificio di quasi tutti i consiglieri del centrodestra, sei dei quali hanno rinunciato al voto e ad autovotarsi pur di favorire l’ingresso in consiglio dei loro colleghi. L’unica candidatura rimasta fuori è quella di Andrea Barchetta, consigliere comunale di Andria cui non sono bastati i voti ricevuti.
Nel centrosinistra due consiglieri comunali si sono sacrificati con zero voti e due non sono entrati nei sette, vale a dire Giovanni Maria Suriano e Pierpaolo Pedone, rispettivamente di Canosa e Bisceglie.
In ogni caso, il centrodestra potrà anche fare analisi sulla nuova sconfitta (dopo il turno presidenziale in cui schierava il sindaco di Spinazzola Michele Patruno), ma non drammi. Infatti, proprio l’esperienza del primo mandato di Lodispoto ha indicato che le cose si siano fatte quasi sempre in piena armonia investendo tutti i consiglieri, di qualunque parte politica, di precise responsabilità operative cui nessuno si è sottratto.
L’esito dello scrutinio, come sempre, è dipeso dal voto ponderato poiché ciascun elettore (sindaco o consigliere), per esprimere la propria preferenza, aveva a disposizione una sola scheda che, a seconda della fascia demografica di appartenenza del proprio comune, aveva uno fra tre colori.
Nel dettaglio: la scheda grigia è stata assegnata ai comuni con popolazione superiore a 5000 e fino a 10.000 abitanti; quella di colore rosso ai comuni con una forbice di cittadini compresa fra 10.000 e 30.000; quella verde per le città con il maggior numero di residenti, da 30.000 a 100.000.