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I riflettori del Csm puntati sull'edilizia giudiziaria di Trani

 
Nico Aurora

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Nico Aurora

I riflettori del Csm puntati sull'edilizia giudiziaria di Trani

L'incontro a Trani col vicepresidente del Csm Pinelli

L'incontro con Pinelli si è focalizzato sulle strutture egli organi: «Abbiamo individuato le questioni prioritarie sulle quali intervenire»

Domenica 07 Maggio 2023, 15:23

15:29

TRANI - C’è una relazione che un gruppo di lavoro del Consiglio superiore della magistratura, costituito ad hoc, ha già redatto in merito alle priorità da affrontare sui territori: fra questi figurerebbe anche Trani. Lo ha fatto intendere, in maniera tutt’altro che implicita, il vice presidente del Csm, Fabio Pinelli, intervenendo venerdì pomeriggio a Trani al termine del giro di visite fra distretti e circondari della Puglia.

Le parole di elogio spese in favore di quella che Pinelli ha definito «rigenerazione di un Tribunale che era in grande difficoltà» sembrano accompagnarsi inevitabilmente ad un percorso di ulteriore rilancio degli uffici giudiziari di Trani, che passi da interventi strutturali accompagnati da adeguate risorse da mettere in campo.

Tale impegno nasce anche delle sollecitazioni raccolte nel corso dell’incontro di Trani, a cominciare dal quadro descritto dal presidente facente funzioni del Tribunale, Giuseppe Rana. Rana. «Abbiamo un problema relativo ai palazzi ed uno che afferisce il personale - ha detto il reggente degli Uffici giudiziari di Trani -. Finanziamenti e procedimenti in corso sull’edilizia giudiziaria mi portano a ritenere che per questo primo aspetto siamo sulla buona strada. Invece siamo indietro sul secondo, mentre nel frattempo i problemi del territorio si accrescono. Inoltre abbiamo avviato l’Ufficio del processo, ma c’è una deriva più verso il settore amministrativo rispetto agli obiettivi di legge della sua istituzione: abbiamo bisogno di più qualità con maggiori risorse, che da anni chiediamo al Ministero».

Il procuratore della Repubblica, Renato Nitti, ha ammesso il fatto che «non eravamo abituati a questa attenzione sul territorio da parte del Consiglio, e questo ci rende felici. Non è un caso che certe vicende si siano verificate perché questa è stata l’ultima provincia ad essere nata ed è stata l’ultima ad avere avuto assegnate risorse ed uffici. Inoltre - ha proseguito - avevamo carenze di organico notevoli. Oggi molte di queste criticità si sono ridotte grazie a tanto lavoro e sacrifici, ma le risorse servono ancora. Ci stiamo riposizionando, ma la criminalità del territorio non ci dà tregua. Siamo la prima provincia per furti d’auto, ad Andria sono avvenuti i sequestri di persona lampo. Comprendo bene le attenzioni del Csm su Foggia, ma noi esistiamo e lavoriamo con scrupolo, e ci serve di più».

Sulla stessa falsariga Angela Arbore, presidente della Sezione lavoro: «Da noi ci sono cinque magistrati per non meno di 11.000 cause. L’immobile è privato e non sempre è chiaro chi si debba occupare delle maturazione, fra proprietà e Ministero. Anche il nostro organico dovrebbe essere adeguato, ma siamo abbastanza bravi nello smaltimento dei procedimenti».

«È un dato di fatto che il Tribunale stia uscendo da una fase critica - ha dato atto a sua volta il presidente del Foro di Trani, Francesco Logrieco -. Apprezziamo il lavoro della Procura, segnaliamo anche noi la necessità del rafforzamento della Sezione penale, ma abbiamo un serio problema con la Sezione del Giudice di pace, fortemente sottodimensionata con soli tre operatori a tempo pieno a fronte di un bacino di utenza di 250.000 cittadini».

Facendo tesoro, si spera, di queste precise indicazioni, Pinelli ha chiarito quale sia lo stato dell’arte del «nuovo» Csm: «È una macchina che sta riprendendo a correre seguendo la strada maestra. Lo stiamo facendo, il traguardo non è ancora raggiunto e certamente le risorse servono a tutti. Adesso dobbiamo stabilire le priorità individuando le emergenze nell’immediato, e poi programmando a medio e lungo termine. Abbiamo costituito un gruppo di lavoro, ne è nata una relazione e abbiamo individuato le prime priorità sui territori. Nel nuovo consiglio ci sono slancio e passione che ci fanno ben sperare. Inoltre - ha aggiunto Pinelli -, dobbiamo compiere una grande operazione di recupero reputazionale della magistratura: i magistrati tornino ad essere un riferimento fondamentale nel sistema Paese, così che il cittadino torni a credere nella magistratura e nella giustizia».

Ma in quale modo la magistratura può ritrovare credibilità? «Per prima cosa - ha affermato Pinelli -, tornando ad essere autorevoli con la politica, non più giocando sulla difensiva ma riprendendo ad essere propositivi nella crescita del Paese ed arrivando anche a sfidare la politica sul piano progettuale e della modernità. Questa sfida nasce da un Csm credibile, coeso e vicino ai territori: dobbiamo sempre confrontarci con loro, vogliamo essere contattati, rispondere sempre e venire qui ogni volta sia possibile. Sicuramente il disavanzo degli organici nei prossimi anni ci sarà ancora, ma stiamo lavorando anche noi ai fianchi del Ministero».

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