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«L'Erasmus? Un sogno da vivere», la storia di uno studente di Barletta

 
Giuseppe Dimiccoli

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Giuseppe Dimiccoli

«L'Erasmus? Un sogno da vivere», la storia di uno studente di Barletta

Giuseppe Albanese ha realizzato il suo progetto di Lettonia

Domenica 09 Maggio 2021, 12:02

Giuseppe Albanese, 21enne europeo di Barletta, ha le idee già chiare. Le ha chiarissime sul «progetto Erasmus».
E oggi, 9 Maggio, Festa dell'Europa, offre il suo personale contributo per questi festeggiamenti raccontando il suo «tempo Erasmus» ovvero il celeberrimo programma di interscambio per studenti universitari inventato dalla professoressa Sofia Corradi ovvero «Mamma Erasmus».
Giuseppe, appassionato di lingue straniere, ha frequentato l’Ite Michele Cassandro di Barletta all’interno del corso di turismo. Poi, senza indugio, ha intrapreso la carriera universitaria all’Università degli Studi di Foggia in Economia Aziendale e dato che sta per concludere il terzo ed ultimo anno è anche impegnato nella individuazione della tematica della tesi di laurea.

Giuseppe, roteando il caleidoscopio della sua esperienza europea, racconta che «Il 2 settembre 2020 per me segna l’inizio di un sogno perché rappresenta l’inizio del mio periodo Erasmus. Naturalmente, come a tutti può capitare, iniziarono a sorgere tante paure legate alla vita in autonomia e all’autogestione. Il tutto è svanito in un paio di giorni visto che con il passare del tempo sono riuscito a conoscere sempre più gente di qualsiasi nazione. Tutto questo con le restrizioni del Covid che iniziarono a fine ottobre».
E poi: «La mia meta è stata Riga capitale della Lettonia. Un paese mai considerato prima. La mia permanenza è durata 8 mesi e posso tranquillamente affermare che nonostante lo scetticismo iniziale, sono stati i mesi più belli della mia vita fin qui. L’ambiente in cui mi sono trovato è stato a dir poco fantastico. Chiunque vorrebbe vivere quotidianamente per così tanti mesi con dei ragazzi della stessa età e la varietà di nazionalità rende il tutto ancora più intrigante. La mia mente dopo questa esperienza è completamente aperta a tutto e se in un futuro dovessi trovarmi ad interfacciarmi con una persona straniera, sono sicuro che mi sentirei completamente a mio agio».


La giornata tipo: «Sveglia alle 8 del mattino, dopo essermi preparato mi recavo in università per le 8.30 per iniziare a conoscere sin da subito nuova gente davanti ad una calda tazza di caffè. A fine lezione pranzo, si svolgevano alcuni esercizi per l’università e ci si preparava per andare nel centro di Riga. Nonostante il mio scetticismo iniziale, Riga, si è dimostrata una città sensazionale ricca di monumenti, locali ed università.
Grazie a quest’ultimo punto di forza nel centro città all’interno dei locali ci si conosceva con un sacco di gente di qualsiasi nazionalità e la cosa che ricordo di più è che la voglia di conoscerci era altissima. Credo sia questa la magia dell’Erasmus ovvero l’abbattimento dei muri mentali.
Poi, ragionando sui vantaggi del progetto europeo, precisa: «Penso che l’Unione Europea abbia veramente un ruolo importante per tutta la popolazione e forse non ci facciamo tanto caso. Realizzando questo progetto Erasmus è possibile confrontarsi con tantissima gente di nazionalità diverse abbattendo tutte le barriere culturali e facendoci capire che non ci sono differenze tra di noi. E’ di vitale importanza il fatto che l’Unione europea si concentri, grazie a questo progetto, con noi ragazzi in quanto il cambiamento deve partire da noi facendoci capire che vivere in un mondo sempre più globalizzato potrà solo migliorare il nostro futuro».

«Naturalmente mi sono state fatte tantissime domande su questo tema da tantissimi miei colleghi e credo di essere stato abbastanza convincente nelle mie risposte. Consiglio con tutto me stesso di intraprendere questa esperienza a dir poco unica perché vale come una crescita personale sotto tantissimi aspetti - ha aggiunto -. Ciò che apprezzo di più è l’aver preso padronanza della lingua inglese che facilitava ancor di più le relazioni interpersonali. Sicuramente come già sto facendo racconterò per sempre questa esperienza perché mi ha dato tantissimo in poco tempo. Mi ha donato una famiglia incredibile con il quale siamo quotidianamente in contatto. Non ci avrei mai creduto se me lo avessero detto inizialmente, di creare un gruppo di amici composto da francesi e portoghesi. Amici che considero fratelli con cui abbiamo condiviso alcuni dei momenti più belli della nostra vita e che continueremo a ricondividere sicuramente in futuro considerando che passeremo la prossima estate insieme e che programmeremo tantissimi altri incontri. Darei qualsiasi cosa per rivederli ogni giorno. Inizialmente tutti abbiamo sofferto la lontananza considerando che siamo passati da un giorno all’altro da trovarci insieme ogni secondo nella stessa nazione ad essere a migliaia di chilometri di distanza».
Buona festa dell’Europa a tutti.

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